GUARENTE E L’ARTE DI FAR FINTA DI NIENTE
TACCO&SPILLO
Far finta di nulla non è certo un’arte povera della politica se con furbizia e sopravvivenza è capace d’allestire trame d’immaginazione e di mascheramento pur di sfuggire alla resa dei conti che arriva dalla coscienza infelice delle cose, eppure c’è da dire che Mario Guarente ha battuto ogni record della dimenticanza se grazie all’abilità del ribasso derubrica, rimuove, dissimula la moltitudine dei guai che dissemina con cinica letizia e finanche bravura unica. Ora questa mancata consapevolezza del buon fare e quest’arte del tutto a posto anche quando fuori si scorge il disastro è venuta allo scoperto in una mitica riunione della Lega in cui Guarente, con un orgoglio fantozziano, ha rivendicato d’essere uno dei migliori sindaci. Eppure per quanto ci sforziamo davvero ci sfuggono i motivi di tale autocompiacimento facilone, specie avendo letto la figuraccia acchiappata dal Sole 24 Ore con l’ultimo posto italico e sopratutto guardando dappertutto lo sfacelo con cui ogni giorno Guarente ed i suoi magici assessori si fanno detestare dai potentini per la loro inconsistenza amministrativa. Cantano i Seveso Casino Palace:“Far finta di niente. Meglio far finta di niente”.