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GUERRA, CONDANNA ANNULLATA CON RINVIO

Policoro, spari contro studio notaio Plasmati

Policoro, diversi colpi di pistola contro le persiane e la porta d’ingresso dello studio notarile di Massimo Plasmati: annullata con rinvio per nuovo giudizio alla Corte di Appello di Salerno, la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Potenza che nel giugno dell’anno scorso confermò, per il classe ‘71 Daniele Guerra, la condanna emessa, nel 2021, dal Gip del Tribunale del capoluogo all’esito di giudizio abbreviato. Guerra fu giudicato responsabile del reato di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso. È stata proprio la qualificazione tecnica dell’accusa, l’elemento che ha condotto la Cassazione a disporre un nuovo giudizio. Per l’accusa, l’uomo, nella notte tra il 25 e 26 gennaio del 2020, sparò contro lo studio notarile nel tentativo di costringere la vittima a rivendergli l’immobile, già di proprietà della moglie d Guerra, che la persona offesa aveva acquistato all’asta. Nel corso dei processi, valorizzato «il tenore inequivoco delle intercettazioni» dalle quali emerse che Guerra «ammetteva sostanzialmente l’azione intimidatoria» esprimendo sentimenti di astio e rancore nei confronti di Plasmati colpevole, ai suoi occhi, di avere partecipato all’asta avente ad oggetto la vendita dell’appartamento di proprietà della moglie e di averne ottenuto l’assegnazione. Per la Cassazione, però, dalle emergenze processuali non è possibile desumere con sufficiente chiarezza se il danneggiamento fosse stato posto in essere da Guerra con finalità ritorsive, o solo per sfogare la propria amarezza e punire il notaio in ragione del suo comportamento, oppure se l’atto avesse lo scopo di coartare la volontà della persona offesa, inducendolo, pertanto, ad accettare di rivendere a Guerra stesso l’appartamento di cui aveva ottenuto l’assegnazione in sede esecutiva. Per la tentata estorsione, indispensabili elementi obiettivi a dimostrazione della volontà di Guerra di costringere il notaio ad una contrattazione non voluta o ad accettare termini meno favorevoli di quelli che avrebbe potuto richiedere. Dubbi anche sull’aggravante del metodo mafioso. L’episodio avvenne in orario serale e «ad opera di un uomo con volto travisato», senza particolare platealità e tracotanza, come sarebbe potuto essere a circostanza invertita, cioè di giorno e a volto scoperto, e di conseguenza, in via teorica, non connotato da quegli elementi evocativi di contesti criminali organizzati e di stampo mafioso, che pure operano in quel territorio. Nè risulta, ha aggiunto la Cassazione, l’inserimento di Guerra all’interno di alcun sodalizio mafioso. Sussistenza dolo estorsivo e metodo mafioso, ovvero trattamento sanzionatorio: servirà un nuovo giudizio.

Ferdinando Moliterni

3807454583

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