AD ARMENTO TANTI GLI INTERVENTI PER RIQUALIFICARE IL BORGO

«Insieme per crescere e costruire», questo il motto della sindaca di Armento, Maria Felicia Bello che di interventi – pubblici e manutentivi – per far crescere la sua comunità ne sta mettendo in campo molti ed attualmente, di cantieri aperti, ce ne sono vari. Lo scorso 29 maggio erano iniziati i lavori di messa in sicurezza e ripristino del “Giardino delle Monache”, un luogo storico che era solito essere punto di ritrovo e socialità di molte generazioni armentesi. Continuano, dunque, gli interventi sul sito, dove ci si è concentrati sulla messa in sicurezza dei muri, ripristino delle ringhiere e degli archi (con aggiunta di faretti che conferiranno al luogo un’atmosfera particolare) e rifacimento della pavimentazione con il recupero delle pietre esistenti. Lo scopo di questo intervento, in corso, sarà quello di restituire questo luogo alla comunità, al fine di renderlo nuovamente un luogo di incontro e socializzazione come lo era stato un tempo. Un luogo che, adiacente ad un ex asilo delle suore, era an- che luogo ricreativo dei bambini. «Tanti i lavori in corso -scrive la sindaca Bello – e con grande soddisfazione aggiungiamo pezzi al nostro puzzle raggiungendo nuovi obiettivi ». A proposito di pavimentazione infatti è stato creato «un nuovo spazio sociale – spiega Bello – con la pulizia e rifacimento della stilatura della pavimentazione in pietra esistente. Valorizziamo gli spazi pubblici del nostro piccolo borgo per ridare decoro e possibilità alla cittadinanza di poterne fruire». L’intervento ha riguardato uno spazio del centro storico e dopo i lavori di ri- qualificazione che avevano interessato le strade di accesso ed uscita del paese sono «iniziati anche i lavori di messa in sicurezza di alcuni tratti di strada in contrada Sant’Antuono e Itlei, dove stiamo intervenendo – conclude la prima cittadina di Armento – anche sul muro e il ponte per la sicurezza del territorio». Tanti, dunque, gli inter- venti che si susseguono e che stanno permettendo alla comunità di riappropriarsi e di vivere in sicurezza i luoghi di Armento.

Di Anna Tammariello