FALABELLA, PIRO ALL’ATTACCO
Casa di comunità, il consigliere regionale solleva il caso: «Scelto il centro sociale già occupato da varie associazioni» Lagonegro, il capogruppo FI sul sindaco: «Con lui a rischio tutti i finanziamenti regionali»
Possono cambiare le Amministrazioni e i colori politici ma le associazioni del Terzo Settore dovrebbero conservare la loro autonomia per l’attività dei loro presidi. È quello, però, che rischierebbe di non essere più garantito nel Comune di Lagonegro all’indomani della tornata elettorale dello scorso maggio, che ha visto confermata la candidatura a primo cittadino del giovane Salvatore Falabella. Il neo sindaco -sebbene impegnato da anni nell’ambito associazionistico, con specifico impegno nel sociale e non solo «sta dimostrando la sua totale incompetenza nel gestire realtà così importanti». È quanto porta alla luce il consigliere della Regione Basilicata Francesco Piro. Nel dettaglio il rappresentate di Forza Italia, fa esplicito riferimento alle Associazioni di LisViva (Associazione Sordi), quella dei Carabinieri, della Protezione Civile, della Croce Rossa, del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) e del Centro Aggregazione Giovanile You.N.G.Lee che «da anni – afferma – hanno trovato la loro giusta collocazione nella struttura comunale denominata “Centro Sociale”». «Molte di queste – evidenzia il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata – hanno persino impiegato risorse proprie per sistemare gli spazi a loro assegnati». Segnalando, però, come resti momentaneamente “lasciata fuori” l’attività della “Casa di Comunità” destinata alla sede dell’Asp che, però, ad oggi necessita di un intervento di ristrutturazione di circa 3 milioni di euro. I fondi per i lavori sono stati, sì, ottenuti grazie alla Regione Basilicata ma che hanno bisogno dei dovuti tempi di messa in opera. «Con la vecchia Amministrazione comunale – spiega Piro – ci siamo posti da subito il problema dei dipendenti dell’Asp che, nel frattempo delle lavorazioni dovevano e dovranno trovare una collocazione, chiaramente non il “Centro Sociale”, occupato dalle altre Associazioni sociali», chiarisce il consigliere regionale che rimarca invece come il sindaco Falabella abbia «proposto al direttore generale dell’Asp che i dipendenti venissero traslocati, per il tempo delle lavorazioni, al “Centro Sociale” omettendo di specificare che gli stessi spazi sono attualmente occupati». «Ci ho pensato io, però, – incalza Piro – a dire la verità al Dg. Ma questo atteggiamento non fa che dimostrare l’incapacità totale di Falabella che non riesce a neppure ad intuire come si amministra una comunità. Crede – il consigliere regionale – di poter fare come gli pare senza rispettare nessuno. Neppure le Associazioni che attualmente occupano con premura gli spazi a loro giustamente assegnati, sistemati a cura loro, e che oggi sono presidi essenziali ed importanti in campo sociale per la comunità lagonegrese». Da qui l’incalzo di Piro, che quasi retoricamente chiede al primo cittadino «perché giocare in questo modo? Perché non informare la dire- zione generale dell’Asp che quei locali sono già occupati da altre Associazioni?». E, soprattutto, «dove pensa di mandare altrimenti le Associazioni che dovrebbero cedere i loro spazi?» «Insomma – enfatizza Piro – Falabella, a soli pochi mesi dalla sua elezione ha dimostrato la sua totale incompetenza nell’affrontare temi così importanti. La sua incapacità sta mettendo a rischio tutti i finanziamenti regionali ottenuti negli anni passati. Ed ora rischia di non fare la “Casa di Comunità” o di mandare i dipendenti chissa dove». «La stessa cosa – prosegue negli esempi il forzista -sta avvenendo per il Palazzetto, dove i lavori dovevano essere ultimati entro il mese di giugno, e per piazza della Repubblica per il cui progetto, il 10 agosto, ha approvato un Piano irrealizzabile che rischia di creare un contenzioso eco- nomico tra Ministero e Comune con danno erariale». «Con la sua Amministrazione – incalza Piro – non sono stati capaci di individuare neppure una piazzola per far atterrare l’elisoccorso di notte, se non avanzare una proposta di un suolo privato». Un modus operandi che, a parere del vice presidente del Consiglio regionale delinea uno stato del «lagonegrese mai cosi decadente». «Insomma – conclude Piro – in soli pochi mesi di Amministrazione l’unica cosa positiva per Falabella è stato l’aumento della sua indennità arrivata ad oltre 3500 euro al mese lasciando invariate le tariffe per i cittadini di Lagonegro che sono costretti, invece, a pagarle al massimo».