NON CHIAMATELA CRESCITA
TACCO&SPILLO
Che la Regione Basilicata guidata dai patrioti lucani peggiori d’Italia si sia letteralmente svenata per dare seguito e soldi a consulenze, molte delle quali finite alle genialità napoletane, lo ha mostrato con dovizia di particolari la Gazzetta Amministrativa della Repubblica che ha finalmente sbugiardato la favoletta dell’etica pubblica e del rigore di bilancio e su cui la Corte dei Conti farebbe bene a battere un colpo d’operosa esistenza, vista l’immensità di sprechi, d’arzigogoli finanziari e di giravolte amministrative propinate sotto gli occhi di tutti ed impunemente svolazzanti. Ora però il ricorso intemperante ed abusato d’esperti d’ogni scibile istituzionale viene aggravato dal report che l’altro giorno l’Istat ha pubblicato sull’andamento della spesa in ricerca e sviluppo (R&S) e che in Italia, Mezzogiorno compreso, segna per tutte le Regioni il pieno recupero del livello pre-pandemico, tranne che in Molise, Sardegna e, guarda caso, la solita Basilicata. Ancora peggio risulta poi l’incidenza della spesa per R&S sul Pil con una delle peggiori performance sotto la media nazionale (0,55%). Scrive John Henry Newman:“La crescita è l’unica testimonianza di vita”.