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CASTELGRANDE-POMPEI, È “PATTO DI AMICIZIA”

S’impegnano in «iniziative volte a valorizzare e promuovere interscambi culturali e socio-economici»

Il Borgo di Castelgrande e la città di Pompei, sono ancor più vicini di quanto la geografia lasci immaginare. Questo grazie al “Patto di amicizia” suggellato dai Sindaci Carmine Lo Sapio della città campana e Francesco Cianci del paese lucano, alla presenza del Prefetto di Potenza, Michele Campanaro e dei Sindaci del territorio del Marmo Melandro, che da tempo lavorano per fare rete, consci che solo così si superano le sfide dei territori.

Da un lato Pompei, la cui storia ha origine nel IX secolo a.C. per terminare nel 79, quando, a seguito dell’eruzione del Vesuvio viene ricoperta sotto una coltre di ceneri e lapilli alta circa sei metri. La sua riscoperta e i relativi scavi, iniziati nel 1748, hanno riportato alla luce un sito archeologico che nel 1997 è entrato a far parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, e che è il secondo monumento italiano per visite dopo il sistema museale del “Colosseo, Foro Romano e Palatino”.
Dall’altro è pur vero che Castelgrande si sta facendo conoscere sempre di più grazie all’impegno del Sindaco e agli attrattori del territorio, in primis l’Osservatorio Astronomico presso il quale lavora da anni lo studioso russo Schmalz e il più recente Astrodomus che permette una suggestiva visione del cosmo in 3D e poi il Parco botanico Gasparrini, una delle poche aree in Basilicata dedicate alla conservazione botanica e alla didattica delle scienze naturali.

Mani giunte e firma sul Patto dei due Primi cittadini dunque. La cerimonia si è svolta presso l’Osservatorio Astronomico di Castelgrande, come dicevamo “fiore all’occhiello” del territorio, luogo nel quale vengono osservati i movimenti dei detriti spaziali e studiati gli asteroidi potenzialmente pericolosi che incrociano l’orbita terrestre. Dati che spesso lo studioso Schmalz porta a conoscenza della comunità scientifica mondiale partecipando a convegni di caratura internazionale. Non a caso in occasione della cerimonia i presenti hanno avuto occasione di vedere il documentario “Castelgrande, un sogno sotto le stelle”.

Ma il Patto si fonda anche «in considerazione dell’importanza che i reperti archeologici portati alla luce o solo investigati nei due Comuni, tracciano un quadro storico ed uniscono intimamente queste due realtà cittadine, ricche di arte e di storia. In considerazione che la storia delle due Comunità si intreccia sui rispettivi territori di luoghi di culto mariano, nonché del fatto che entrambe rappresentano una meta turistica anche per i legati al Vesuvio e al bradisismo per l’una e per la presenza di strutture astronomiche di importanza nazionale e di un Parco botanico per l’altra».
Con la stipula la Città di Pompei e il Comune di Castelgrande si impegnano a «favorire con tutti i mezzi possibili lo sviluppo della collaborazione tra le due Comunità, nella consapevolezza che lo scambio reciproco di esperienze rappresenterà arricchimento culturale per i rispettivi popoli».

Oggetto del Patto è «l’adesione delle parti all’assunzione di iniziative e alla realizzazione di interventi volti alla valorizzazione e alla promozione degli interscambi culturali e socio-economici». Il Patto di amicizia intende perseguire in modo particolare «il sostegno reciproco e la cooperazione per l’organizzazione di manifestazioni promosse dalle parti e dedicare la massima attenzione alla cultura e alla identità storica». Ciò sarà possibile «cooperando attivamente, interagendo con tutti gli organismi nazionali ed internazionali, istituzioni, fondazioni, associazioni che condividano il valore delle origini e della memoria, per la realizzazione di convegni, seminari, mostre fotografiche, esposizioni culturali ed ogni altro tipo di attività finalizzata ad una concreta opera di sensibilizzazione pubblica allo scopo di evidenziare unicità e similarità dei luoghi; Promuovendo lo scambio fattivo di risorse umane e di informazioni incoraggiando così la reciproca comprensione tra i cittadini dei due comuni; Dialogando con voce univoca e con progettazione unica con le autorità e gli organismi nazionali e internazionali competenti in occasione di qualsiasi iniziativa di promozione turistica dei due territori, anche multimediale e cinematografica, che riguardi la conoscenza e la diffusione delle risorse archeologiche e culturali che entrambi i comuni custodiscono».

I sindaci di Castelgrande e Pompei si impegnano inoltre a «intraprendere azioni congiunte quali la partecipazione di delegazioni appartenenti ai rispettivi organi rappresentativi in occasione degli eventi maggiormente importanti nella tradizione culturale e religiosa locale; Programmare almeno 2 eventi annuali uno in ciascuno dei territori delle due parti, con la reciproca partecipazione dei sindaci, finalizzata a facilitare la conoscenza dei due territori e lo scambio culturale tra le comunità locali; Collaborare nell’organizzazione e nella pubblicazione degli eventi più rilevanti promossi da ciascuna delle due parti».

Insomma, una serie di collaborazioni che fanno certamente compiere a Castelgrande un passo avanti verso la lotta allo spopolamento, un declino che pare inarrestabile da decenni in molte aree interne della Basilicata, e non solo, un comune destino che però i Sindaci avversano con impegno.

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