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CRISI STELLANTIS, REGIONE E SINDACATI SI UNISCONO PER IL FUTURO DI MELFI

Dal tavolo in viale Verrastro un documento unitario da inviare al Ministro: istituito un tavolo permanente, la garanzia di ammortizzatori sociali e l’avvio di un dialogo

È un settembre decisamente caldo quello che Stellantis si appresta a chiudere. Ma anche ottobre si preannuncia pieno di sfide. A tenere in tensione il colosso dell’automotive la serie di scioperi negli indotti, a cominciare da quello che negli scorsi giorni è stato tra i più seguiti proprio in Basilicata. Per otto i lavoratori dello stabilimento di San Nicola di Melfi hanno incrociato le braccia e bloccato la produzione per otto ore costringendo le istituzioni locali e non solo ad ascoltare le perplessità sul futuro di Stellantis. Dopo il tavolo romano la discussione si è spostata anche in Regione Basilicata. Un incontro attesissimo dalle organizzazioni sindacali, considerato che sono circa 8.300 i lavoratori del comparto che operano nella zona industriale di San Nicola di Melfi. Al centro del dibattito la trattativa che sui tavoli romani vede impegnati i vertici della multinazionale dell’automotive e il ministro delle imprese, Adolfo Urso, avente ad oggetto il rilancio dello stabilimento e i dettagli sui cinque nuovi modelli che dovrebbero essere prodotti dal prossimo autunno. Dopo ore di trattative serrate si è giunti ad una unica richiesta: certezze per lo stabilimento melfitano e per l’indotto che ruota intorno a Stellantis. È questa in sintesi la richiesta unitaria uscita dal tavolo congiunto che si è svolto in viale Verrastro con il presidente della Regione Vito Bardi, l’assessore Michele Casino, le organizzazioni sindacali e datoriali. In un documento si è messo nero su bianco la volontà di presentare una istanza unitaria la Ministro Urso nel quale si chiede «la riapertura urgente del tavolo ministeriale alla presenza di Stellantis, in primis e di tutte le parti sociali interessate al fine di giungere ad un accordo di sviluppo relativamente alla transizione energetica in grado di garantire prospettive di sviluppo, la sicurezza dei luoghi di lavoro, e la salvaguardia dei livelli occupazionali». Uilm, Fismic, Uglm, Fim Csil e Fiom Cgil hanno sollecitato un accordo di programma per l’industria lucana e per l’indotto. Per questo è stata redatta l’istanza unitaria che Bardi e Casino consegneranno nelle mani di Ur- so. Dopo aver fatto il punto sull’attuale situazione di crisi che versa l’intera area industriale e su quelle che sono state le interlocuzioni del presidente della Regione Bardi con il Ministro Urso si è deciso di istituire, già a partire da oggi, un tavolo permanente, insieme a tutte le parti datoriali e sindacali, nel quale monitorare e condividere , di volta in volta, lo stato di avanzamento delle azioni che saranno messe in campo, «a partire dall’imminente proposta di piano di rilancio riconversione del settore dell’automotive prevista dal decreto di riconoscimento di “area industriale di crisi complessa”, anche attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali in deroga, per garantire prospettive e rilancio industriale dello stabilimento e dell’intero indotto».

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