SCUOLA DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA A LAGONEGRO, IANNIBELLI SOLLECITA LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
La consigliera di opposizione nonostante la deliberazione della Giunta Falabella di rinuncia al progetto, ritiene che sia «un problema tutt’altro che risolto»
Continua a tenere banco la questione della demolizione e ricostruzione della scuola di Piazza della Repubblica di Lagonegro, su cui il Comune avrebbe potuto procedere con gli interventi grazie ai fondi del Pnrr. Il condizionale è d’obbligo poiché – come spiegato direttamente dal vice presidente del Consiglio della Regione Basilicata Francesco Piro, intervenuto sull’annoso argomento su queste colonne – l’Amministrazione Falabella ha – prima – il 10 agosto scorso approvato l’intervento benché «senza discutere nel merito del progetto», spiega Piro – per poi il 20 settembre, indicare un cambio di rotta «rinunciando definitivamente al finanziamento di 4 milioni di euro e privando così – evidenziava il forzista – la città di Lagonegro di una nuova scuola antisismica e tecnologicamente all’avanguardia». A prendere oggi una posizione sulla gestione della nuova Amministrazione comunale è il capo gruppo di “Lagonegro, libertà e progresso” Concetta Iannibelli la quale ritiene che sia quello del progetto di demolizione un problema tutt’altro che risolto o accantonato sebbene la deliberazione di Giunta emessa lo scorso 20 settembre tanto da sollecitarne «una discussione e concerta- zione in Consiglio Comuna- le» per «attenzionare la questione», a seguito di esposto delle minoranze, «sul tema della scuola e di indicare l’argomento come richiesto dagli istanti senza modificarne il testo». Avanzando così un breve riepilogo di ciò che era successo nel Comune di Lagonegro dal mese di Giugno 2023 ad oggi: «Il presidente del Consiglio – afferma in una nota Iannibelli – dopo aver negato la convocazione di un Consiglio comunale aperto, ritualmente richiesta dalle Minoranze in data 18 giugno sul tema della demolizione della scuola, inseriva, l’argomento richiesto dalle minoranze all’Ordine del Giorno della Sessione ordinaria del Consiglio comunale convocato per il giorno 12 settembre per l’approvazione del bilancio di previsione e dei documenti connessi, per di più, modificando imperativamente il testo della richiesta». «L’Assemblea – prosegue nell’esposto il capo gruppo di “Lagonegro, libertà e progresso” – all’unanimità avrebbe potuto sanare l’irregolarità decidendo di discutere l’argomento (tra l’altro su un tema molto delicato ed importante per la Comunità), così come gli era stato suggerito durante lo stesso consiglio in corso dal segretario comunale reggente Conte ma il sindaco volutamente sol- levava la questione pregiudiziale dichiarando una circostanza non vera e cioè – evidenzia Iannibelli – che la discussione di quel punto avrebbe inficiato gli altri già approvati e dichiarati esecutivi, invocando pretestuosamente le violazioni sopra descritte». «Circostanza ancora più grave – enfatizza – si era consumata nel momento in cui, di fronte la rimostranza della minoranza, il sindaco dichiarava che l’argomento era stato inserito solo a seguito delle interlocuzioni fra il segretario comunale Bastardi ed il Prefetto che aveva già sollecitato tale adempimento». «La gravità – prosegue nella nota Iannibelli – raggiungeva il culmine nel momento in cui il presidente del Consiglio, organo super partes, nonostante avesse convocato il consiglio ponendo finalmente all’ordine del giorno una questione sulla quale aveva già in precedenza violato la legge ed il regola- mento comunale, votava alla pregiudiziale, “scoprendo improvvisamente l’esistenza di leggi e regolamenti ignorati fino a qualche istante prima”!». «A distanza di circa otto giorni – prosegue la consigliera comunale – la Giunta Falabella, sempre nel silenzio delle stanze comunali, ha deliberato di rinunciare al progetto, contravvenendo la sua stessa approvazione del progetto eseguita con delibera di agosto 2023, sostenendo la decisione con motivazioni tutt’altro che con- vincenti». «Ricordo a me stessa – incalza Iannibelli nella nota – che la convocazione del Consiglio comunale alla minoranze è un elemento fondamentale della democrazia locale. La mancata convocazione limita la partecipazione democratica ed è una mancanza di trasparenza e di volontà di coinvolgere tutte le parti interessate nella gestione degli affari comunali». «Mai – incalza – mi sarei aspettata che un presidente del Consiglio, notoriamente proveniente da ambienti politici che si fregiano di esse- re paladini di diritto e diritti, avrebbe potuto così tanto calpestare un diritto garantito dalla legge per garantire la partecipazione e la rappresentanza di tutte le forze presenti nel Consiglio comunale». E a conclusione Iannibelli afferma: «Non posso, quindi, che sfiduciare l’operato svolto sinora da un organo che dovrebbe essere super partes. Mi piace concludere con alcune parole di un intervento ascoltato durante i funerali del presidente della Repubblica Napolitano, uomo di sinistra la cui memoria potrebbe svegliare quella più dormiente di una maggioranza odierna, non fosse altro per vicinanza di credo politico. Napolitano ammoniva sempre che per rappresentare i cittadini occorre conoscere la funzione delle Istituzioni e studiare gli argomenti oggetto di scelte politiche. Con questo concludo e mi auspico che finalmente a brevissimo sia convocato il consiglio comunale straordinario ed aperto che possa trattare in modo esaustivo il tema così delicato e tutt’altro che risolto della demolizione e ricostruzione della scuola di Piazza della Repubblica di Lagonegro a seguito di stanziamenti di fondi Pnrr».