MARATEA, CONSEGNATO DOSSIER CANDIDATURA
Progetto con provincia e comune di Moliterno e sostenuto dal comune di Melfi e dal Gal “la cittadella del sapere”. Capitale italiana della cultura ‘26, Stoppelli: «Scommettiamo sulla pluralità del territorio»
Ora è ufficiale: la candidatura al titolo di “Capitale Italiana della Cultura” peril 2026 delle città di Maratea è avvenuta. Con la trasmissione del dossier al Ministero della Cultura parte così la corsa al disegno, che coinvolge tantissimi artisti in sessanta progetti qualificati. Un’unione, quella delle due città inizialmente candidatesi insieme – Maratea e Moliterno – che rafforza l’intera Basilicata: coinvolta anche la Provincia di Potenza che ha scelto, insieme al Comune di Moliterno, di convergere nella candidatura che è sostenuta e partecipata anche dal Comune di Melfi e dal GAL “La citta- della del sapere”. Tra i soggetti promotori, oltre il Comune di Maratea, anche la Fondazione “Francesco Saverio Nitti”, radicata nel territorio regionale – in particolare a Melfi e a Maratea – il cui presidente prof. Stefano Rolando presiede il Comitato scientifico con la responsabilità della costruzione della redazione del dossier grazie all’articolazione di un Comitato di accreditamento, composto da Chiara Bianconi (Fondazione Olivetti), Nicola Cavallo (Università della Basilicata), Angela Colonna (Cattedra Unesco Matera), Giampaolo D’Andrea (Museo Nazionale di Matera già parlamentare e docente Unibas), Guido Di Fraia (pro rettore Iulm Milano), Giuseppe Lupo (Università Cattolica), Luigi Mascilli Migliorini (Accade- mia dei Lincei e Università Orientale di Napoli), Annalisa Percoco (Fon- dazione Mattei), Antonio Taormina (Università di Bologna). Dai sindaci Stoppelli e Rubino – primi cittadini rispettivamente di Mara- tea e Moliterno – che avevano annunciato la candidatura durante la 15esima edizione del “Marateale, Premio Internazionale Basilicata”,un grande segnale di maturità e divisione sinergica. Unire le forze si deve e si può, alla Basilicata tutta il compito di sostenere la candidatura, senza divisionismo alcuno. Intanto un buon segnale arriva dalla Regione Basilicata che assicura, in caso di successo, di triplicare l’assegnazione prevista dal bando con ben 2 milioni di euro da assegnare alla città vincitrice . «Non serve frammentare, ma occorre unire – aveva affermato infatti il sindaco di Moliterno, Antonio Rubino, spiegando le ragioni dell’inversione di marcia per la candidatura –. Noi vogliamo mettere a sistema ciò che unisce queste due città e i territori in cui sono inserite per fare un unico dossier di candidatura più forte e condiviso con le comunità di Moliterno, Maratea, della Val D’Agri e dell’Area Sud della Basilicata. I campanili vanno difesi, sono le nostre identità e il campanilismo è oro quando difende una storia. Un grazie particolare va a tutti i cittadini, le associazioni e le organizzazioni territoriali che, con il loro impegno, hanno attivamente partecipato al raggiungimento di questo importante traguardo». Per il sindaco di Maratea, Daniele Stoppelli «la candidatura congiunta unisce i territori e ne valorizza la storia e l’identità attraverso isuoi uomini migliori. Il legame tra Moliterno e Maratea si struttura geograficamente e culturalmente su assi molto importanti. Uno su tutti, la via dell’arte che nell’Ottocento e nel Novecento ha visto protagonisti grandi pittori docenti della Accademia delle belle arti di Napoli. L’arte unifica le storie millenarie di Moliterno e Maratea, città libera e mai infeudata, che affonda le radici sin nel Paleolitico, approdo sicuro per l’approvvigionamento delle genti di mare. La città scommette altresì sulla pluralità del territorio coinvolto nel processo di candidatura e sulla forza delle ragioni che ne sostengono la scelta. Hub costiero di un piano strategico proiettato verso la lucania interna, con approdo nella città-sorella di Moliterno». Il presidente della Fondazione Nitti Stefano Rolando ha dichiarato inol- tre che «nell’anno in cui l’immagine dell’Italia ha come traino l’assegnazione delle Olimpiadi e quindi il profilo Nord-Montagna, questa candidatura offre all’Italia il suo naturale riequilibrio Sud-Mare, ma aperto ad una ampia filiera progettuale in- terna alla Basilicata ed esteso a tutta l’Italia. La Commissione di selezione troverà un disegno razionale».
Di Anna Tammariello