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5 STELLE, DA SOLI O ALLEATI CON I DEM RESTA IL VETO SUI “TROMBONI” DELLA VECCHIA POLITICA

Resta ancora in discussione la possibilità di una coalizione allargata: a sciogliere la riserva sarà Conte entro fine mese

La strategia per le regionali lucane del 2024 è iniziata. Il Movimento 5 Stelle ha aperto il dialogo al suo interno, poco chiara al momento la linea da seguire sulla questione coalizione ma l’unica cosa che appare certa è che il popolo pentastellato ha voglia di “riscatto”. Dopo aver provato l’ebbrezza di una vittoria alle scorse elezioni provinciali a Potenza con il candidato presidente Giordano, oggi i 5Stelle sono pronti a tentare il tutto per tutto. Conte ha dato già mandato agli esponenti locali di intavolare trattative in vista delle regionali del 2024. In Campania, per esempio, il lavoro è già avviato da giorni, i dirigenti pentastellati stanno parlando con il Pd. E per le elezioni in Basilicata a fine ottobre si dovrebbe scegliere se avviare una coalizione comune (con alcuni accordi necessari) o correre nuovamente in solita- ria. La strategia è quella di evitare nuovamente la vittoria del centrodestra portando avanti una sorta di rinnovamento della politica lucana. L’accordo che i 5 Stelle vorrebbero provare a concludere con i dem, se arrivasse il benestare di Conte, è sull’appoggio ad Angelo Chiorazzo. Il fondatore della Cooperativa Auxilium secondo molti big della politica lucana sarebbe il candidato ideale per il centrosinistra: nessun legame ufficiale ai partiti, volto della società civile, impegnatissimo nel Terzo settore e vicino al mondo laicale. Un identikit che almeno per i vertici dei 5 Stelle potrebbe essere quello ideale. Il problema, però, almeno secondo fonti interne, sarebbe l’elettorato pentastellato poco incline ad appoggiare un “papa straniero”. Più volte la base del partito si è ribellata agli accordi con altri partiti, vedendo soprattutto il Pd lucano come una sorta di museo delle vecchie “glorie” della politica poco incline al rinnovamento dirigenziale. I vertici pentastellati, almeno quelli che appoggiano l’idea di Chiorazzo presidente, starebbero però lavorando ad una strategia: provare a convincere la “base” con un progetto di coalizione rinnovata. Sul confronto tra i partiti, varrà il criterio della concretezza, insomma si partirà dai temi e dai programmi. Niente «accozzaglia» o cartelli elettorali, anche i vecchi “tromboni” della politica verranno messi da parte. Ma nonostante i buoni propositi del pro- getto politico esposto agli iscritti pentastellati sottotraccia monta il malcontento. Secondo alcuni Pittella di Azione starebbe strumentalizzando i 5 Stelle per provare a bloccare Chiorazzo e mettere qualcuno di sua fiducia alla candidatura (se non proprio lui in prima persona). Specie se come ripostano in molti il coordinatore regionale Cinque Stelle Lomuti avrebbe dichiarato “con Pittella sì, con Azione no”. Frase aperta a mille significati e altrettante interpretazioni. A voler tirare una sintesi delle mezze voci raccolte i dirigenti 5 Stelle sarebbero favorevoli ad costruzione di un campo largo, anzi larghissimo. Che tenga dentro tutti per il voto del 2024: sinistra e moderati, piddini e contiani, vecchi e nuovi, per sconfiggere insieme ai dem la giunta uscente del forzista Vito Bardi, peraltro nemmeno sicuro di avere un secondo mandato. La scelta del candidato della coalizione, secondo anche le numerose affermazioni di queste settimane, sembra proprio che spetterà ai dem. Sul Chiorazzo sì sul Chiorazzo no ma soprattutto sulla scelta di un campo larga la scelta almeno per ora resta in stand by, in attesa che Conta decida se è il caso di buttarsi op- pure no.

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