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CERTEZZE COMUNE, INCOGNITA REGIONE

Sarà Guarente bis nel capoluogo, su Bardi è trattativa aperta. Il cdx s’accorda su Marsilio in Abruzzo e Cirio in Piemonte. Presidenza, Lega out: i meloniani spingono, ma Gasparri gli sbarra la strada

Interlocutorio: come prevedibile alla vigilia e come confermato dall’esito dell’incontro, il vertice romano di centrodestra tenutosi ieri alla Camera è risultato, sul fronte Basilicata, diretto alla prosecuzione più che alla risoluzione del dialogo tra i partiti della coalizione in cerca di un accordo sulle strategie lucane per i prossimi appuntamenti elettorali. Non ci sono soltanto le regionali, ma anche le amministrive a Potenza. Incontro a Roma non decisivo, aperto a una possibilità d’intesa e passibile di ulteriori sviluppi. La riunione capitolina, più che altro, ha rappresentato l’inizio ufficiale delle trattative interne che porteranno prioritariamente all’individuazione del candidato presidente di Regione e del candidato sindaco nel capoluogo lucano. Ognuno ha espresso i propri dubbi e le incertezze, in questa tipologia di mediazione, sono tutt’altro che un errato avviato La ravvicinata temporalità delle due diverse tornate elettorali, ha avuto come conseguenza naturale quella di ricercare un condiviso impegno condizionato su entrambe. Non casualmente, nel corso della riunione di maggioranza, spontaneamente il dibattito è rimbalzato dal Comune alla Regione e viceversa. Fratelli d’Italia non sarebbe convintissima del Bardi bis. Ai meloniani, però, l’onere, nelle prossime riunioni, di dimostrare il carattere non strumentale del formale veto. Se in Regione il centrodestra viaggia verso un vittoria quasi scontata, l’opposto per la carica di primo cittadino di Potenza. Il sentore della sconfitta, avvantaggia l’uscente Guarente della Lega. Del resto la stessa Lega, da tempo fuori dal discorso Regione, per via Verrastro l’eventuale alternativa a Forza Italia non può che essere Fratelli d’Italia, con sicurezza rivendica il bis nel capoluogo. Alle scorse amministrative Guarente vinse al ballottaggio per una mancia- ta di voti e, data l’esperienza amministrativa non positiva, di qui le serie riflessioni sull’ipotesi di una sconfitta, senza non molte difficoltà, gli alleati lasceranno volentieri Potenza al Carroccio. Di contro, Fratelli d’Italia spera in parte così di avere anche più margine di trattativa per ottenere la presidenza della Regione. Come anticipato, vertice interlocutorio. Di certo c’è che il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, responsabile Enti locali di Forza Italia, al termine del tavolo capitolino ha espresso il suo endorsement nei confronti del presidente uscente: «Sabato e domenica io, Tajani, Barelli e Casellati siamo tutti in Basilicata per fare incontri con Bardi e per noi è lui il candidato più meritevole». «Oggi – ha aggiunto – è uscito anche un sondaggio (leggi pagina a lato, ndr) che lo dà al di sopra della coalizione». In conclusione, nessuna decisione è stata presa e ancora aperta la partita sul secondo mandato di Vito Bardi, governatore azzurro della Basilicata, che vorrebbe ricandidarsi. Come ha specificato Gasparri, comunque al tavolo del centrodestra si è registrata «assoluta sintonia» tra gli alleati.

IL RESTO D’ITALIA

Sarebbero sicuri della riconferma, invece, Marco Marsilio in Abruzzo (Fratelli d’Italia) e Alberto Cirio in Piemonte (Forza Italia), che non si candiderà per le elezioni europee. Molto in bilico, invece, il presidente della Sardegna, Christian Solinas in quota Lega, allo stato fortemente voluto solo da Matteo Salvini: gli alleati avrebbero tutti espresso perplessità perché considerato un nome non più vincente. «Stiamo lavorando per tempo per evitare di arrivare all’ultimo – ha rimarcato il vicepresidente del Senato – e nei casi delle città con sindaci al primo mandato, come Vibo Valentia o Vercelli, al di là delle appartenenze è scontata la riconferma». «Stiamo approfondendo l’attenzione sui casi di Firenze, Bari e Bergamo, che sono città importanti dove non bisogna lasciare nulla di intentato – ha evidenziato Gasparri -. Sono 27-28 capoluoghi: dove c’è il nostro sindaco uscente abbiamo deciso di riconfermarlo». Al summit per FdI c’erano il ministro per l’Agricoltura Francesco Lollogribida e il responsabile organizzazione, Giovanni Donzelli; per Forza Italia il responsabile organizzazione Francesco Battistoni, oltre a Gasparri. Presenti anche i leader dell’Udc Lorenzo Cesa e Antonio De Poli e il capo politico di Noi Moderai Maurizio Lupi. Per la Lega, il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli.

LE DATE DEL VOTO

Durante il summit sarebbe stata vagliata l’ipotesi di un election day con cui accorpare amministrative ed europee del 2024. La data delle regionali potrebbe essere invece il 10 marzo. Entro quella “deadline”, ha spiegato Gasparri, la Sardegna dovrà andare al voto: «A quel punto potrebbero votare, se lo riterranno, anche l’Abruzzo e la Basilicata». Ci sarebbe però l’incognita Piemonte dove la consiliatura regionale scade tra maggio e giugno.

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