TADDEI PREPARA IL “TRAPPOLOIDE”
Regionali, le strategie anti Bardi bis: un pasticcio condito al passato in stile fuoco amico. Il pretesto, non far perdere la postazione a FI: melenso lavoro per improbabile Viceconte presidente
Tra i tanti litiganti inizia a circolare il nome di Guido Viceconte come possibile candidato governatore in quota Forza Italia. Per molti l’ex strettissimo collaboratore e medico di fiducia di Silvio Berlusconi, ai tempi della Casa delle libertà, è in piena corsa. Si tratta per chi guarda al futuro e non al passato di una sorta di “spettro” politico di nuovo in auge. La verità è che un centrodestra poco sotto il 50 per cento con un ampio margine di sicurezza rispetto al centrosinistra diventa una dote ambita per chi magari sente di potersi giocare una partita da candidato governatore dopo un periodo di forzato in- quadramento in seconda o terza fila. Va detto, per onestà intellettuale, che non serviva un sondaggio per certificare che il centrodestra parte con i favori del pronostico. Con Meloni “capotreno” il centrodestra ha vinto praticamente tutte le ultime tornate elettorali. Perché dovrebbe perdere proprio in Basilicata rimane un mistero della “fede”. Ma è evidente che per qualcuno rimane difficile scindere il desiderio dalla realtà soprattutto quando questo desiderio ha a che fare con i propri interessi di bottega. Il punto vero in ogni caso è che in un centrodestra che si candida a vincere di nuovo (o almeno che ha tutte le possibilità per farlo tranne se di dovesse decidere per un consapevole harakiri) si aprono autostrade per le ambizioni di tanti aspiranti governatori. In questo c’è tutta la vicenda dei partiti azionisti del centrodestra. Bardi che aspira a una sua ricandidatura per giocarsi il bis che ritiene di meritarsi per i risultati ottenuti (e perché in fondo se il centrodestra mantiene il ruolo di favorito qualcosa vorrà pur dire) lo fa in quota Forza Italia che è uno dei tre maggiori partiti della coalizione insieme alla Lega e naturalmente a Fratelli d’Italia. La novità è che la Lega di Salvini però sembra fuori dalla partita per la Regione dato che da Roma arriva la blindatura per il leghista Guarente alla corsa per le comunali a Potenza. La partita rimane quindi tra Fratelli di Italia e la stessa Forza Italia. Partita che si gioca nella capitale ad incastro con le altre regioni dove si voterà per il rinnovo delle legislature. Per il momento dalle agenzie e dalle “veline” romane non arrivano notizie di decisioni definitive. Si andrà avanti come in una sfida di poker aspettando che ciascuno cali gli assi ma la sensazione è che al netto di qualche intemerata la postazione è ancora tutta a beneficio di Forza Italia. È noto che Gianni Rosa, per usare un eufemismo, non faccia salti di gioia al pensiero di riconferma di Vito Bardi ma c’è anche da dire che l’ex assessore regionale è un soldato di partito e quindi non sarà certo lui a mettere in difficoltà Giorgia Meloni. Il tema vero è che in Forza Italia potrebbe accadere quello che non ti aspetti o che per lo meno, numeri alla mano, non dovrebbe avvenire. Anche perché Forza Italia alla fine potrebbe pur di conservare la postazione decidere di trattare sul nome. Ma per chi? Per Cupparo? Non di certo! Un chiarimento: per Forza Italia invece fino a pochi giorni il nome in ballo era solo quello di Bardi. Che rimane oggettivamente l’unico dei forzisti con il “fisico” del campione. Ma negli ultimi giorni, con Vincenzo Taddei a tessere la tela (come una novella Penelope) inizia a materializzarsi un ritorno in prima fila del fondatore di Forza Italia ed ex parlamentare e sottosegretario Guido Viceconte. Anche perché in passato dove c’era Taddei non poteva non esserci Viceconte. Insomma tra chi guarda al futuro e chi cavalca la tigre del passato la sfida è aperta ma è chiaro che il risultato potrebbe essere diverso sondaggi o non sondaggi. Una cosa è Bardi e un’altra chi per oltre un ventennio in Basilicata non ha fatto altro che collezionare tonfi e sconfitte. Possono rappresentare Viceconte e Taddei, uomini di relazione (è nota a tutti l’amicizia con l’ex ministro, capo di gabinetto della Casellati, Nitto Palma e con Tajani) e di strategia come dimostrano le parate della Casellati ma non certo di voti e consensi, il futuro vincente del centrodestra in Basilicata? Temiamo di no!
Di Giovanni Nero