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TUTTO IL CASINO FATTO

TACCO&SPILLO

Non che sia un vizio solo forzista quello di premiare i politici trombati, ormai una vera e propria categoria special d’assegnare agli esodati, quasi fossero le anime morte di Gogol in cerca di resurrezione e di qualche spicciolo in più, ma questa storia di fottersene del voto dei cittadini con la perfidia di far pagare il risarcimento delle poltrone per la bocciatura la dice tutta su quanta passione all’incontrario si abbia per l’etica e per i suoi doveri d’ufficio pubblico. Così tanto per stare agli esempi facili che pur servono a svergognare le anime belle di questo centrodestra ipocrita, basterà guardare Michele Casino che dopo aver perso malamente l’elezione e pur d’acchiappare una Frau istituzionale, ha inoltrato suppliche d’ogni tipo, comprese quelle d’età, vista l’anagrafica della Casellati e Tajani. Eppure nonostante la fortunosa girata, peraltro a discapito del più bravo Enzo Acito, Casino sta facendo fare davvero brutta figura a FI e Bardi per la sua inconcludenza sui temi comunitari che stringono al collo la povera Basilicata, compresa la drammatica difficoltà delle pmi lucane di poter accedere ai prestiti bancari. Canta Eduardo De Crescenzo:“Tutto il Casino fatto”.

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