SPACCIO 2.0, SCACCO ALLE NUOVE LEVE
L’Antimafia stana 2 sodalizi con a capo due 20enni: messaggistica criptata, ordini anche sul web e pagamenti in bitcoin. Potenza e hinterland, volume d’affari da oltre 44 kg e coinvolti anche minori: 33 arresti
Con l’inchiesta co-ordinata dal Pm Vincenzo Montemurro, l’Antimafia di Po- tenza è riuscita a sgominare 2 distinte, ma contigue, associazioni, dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti con a capo, come dettagliato dal Procuratore distrettuale della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo, Francesco Curcio, 2 giovanissimi di 21 e 26 anni, Antonello Sabia e Paolo Giuzio. Il primo sodalizio aveva base logistica sul territorio di Tito e Potenza, con continui e reiterati approvvigionamenti di cocaina, marijuana e hashish da fornitori domiciliati a Cerignola, in provincia di Foggia ed Eboli, in provincia di Salerno. La seconda organizzazione aveva base logistica sul territorio ricadente nei comuni di Avigliano, Pietragalla e Potenza, con continui e reiterati approvvigionamenti di marijuana e hashish da un fornitore domiciliato in provincia di Roma. Nel capoluogo, tra le “piazze” di spaccio, Poggio tre galli, Macchia romana ed il Parco Elisa Claps e piazza Don Bosco. Così a seguito della vasta ed articolata attività di indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza e condotta dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Potenza, con il supporto e la collaborazione, nella fase esecutiva, degli investigatori delle Squadre Mobili di altri ventidue capoluoghi di provincia, dei Reparti Prevenzione Crimine di Basilicata, Lazio, Puglia, Calabria e Toscana, di un’aliquota della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione Operativa Dia di Potenza e di unità cinofile della Polizia di Stato, ieri, sul territorio di Potenza e provincia, di Roma, e in diversi comuni delle provincie di Salerno, Foggia, Reggio Emilia, si è proceduto all’esecuzione di 42 provvedimenti cautelari personali, emessi dal Gip del capoluogo lucano: 20 misure di custodia cautelare in carcere, 13 misure degli arresti domiciliari e 9 misure dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Le misure restrittive sono state applicate nei confronti di soggetti ritenuti gravemente indiziati di appartenere a due distinte associazioni per delinquere finalizzate al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, «aggravate dal numero dei partecipanti e dall’avere commesso i fatti in luoghi frequentati da minori». È risultato il convolgimento di minori in relazione al quale procede la competente Autorità Giudiziaria. Altri soggetti sono indagati, a vario titolo, per singoli reati scopo, e per usura e riciclaggio.
LE INDAGINI
La genesi delle indagini risale ad un arresto in flagranza effettuato nel 2019. Le intercettazioni telefoniche e telematiche, i pedinamenti tradizionali e a distanza, anche mediante il ricorso a videocamere e tracciamenti Gps, nonchè le acquisizioni documentali, per inquirenti ed investigatori, hanno permesso di ricostruire numerosi viaggi di approvvigionamento presso i rifornitori di nazionalità italiana residenti a Cerignola, Vincenzo e Giueseppe Compierchio, e un rifornitore di nazionalità marocchina residente a Eboli, Youness Ouarsan, oltre alla gestione di vere e proprie piazze di spaccio non distanti da scuole e luoghi d’incontro giovanili. Nello specifico, sono state documentate 31 trasferte in direzione della cittadina pugliese e 20 trasferte verso il comune campano: in particolare, in occasione della programmazione dei viaggi verso le predette località, i sodali , hanno rimarcato gli inquirenti, si sono ben organizzati al fine di eludere la sorveglianza e i controlli delle Forze dell’Ordine.
VEDETTE E BITCOIN
Nel corso delle attività tecniche, è anche emerso che l’approvvigionamento avveniva parallelamente da parte dei due gruppi, sia da fornitori operanti su internet, tramite pagamenti in bitcoin, privi di ogni tracciabilità, che inviavano la sostanza stupefacente direttamente a casa dei sodali o dei loro parenti deceduti. Talora i componenti del sodalizio, mentre erano bordo di treni, lungo il percorso cedevano lo stupefacente alle fermate agli acquirenti che erano in attesa nei pressi degli scali ferroviari, con l’apporto di altri sodali che, ad ogni fermata, erano addetti a segnalare la presenza di forze di Polizia. Contro i debitori, il ricorso alla violenza. Gli esiti delle attività d’indagine hanno consentito anche di delineare a livello indiziario episodi di autoriciclaggio da parte degli stessi componenti di quest’ultimo gruppo criminale e di riciclaggio «nonché un episodio di natura estorsiva finalizzato al recupero di un credito vantato per una precedente cessione, si parla di Antonello Sabia e Antonio Vicino». Nel corso dell’indagine sono stati effettuati 17 arresti in flagranza di reato, oltre a vari deferimenti in stato di libertà.
I SEQUESTRI
Mentre le sostanze stupefacenti cadute in sequestro nel corso dell’attività sono state pari a circa 12 kg di hashish, 1,5 kg di marijuana e oltre a numerose bustine e dosi di cocaina cocaina, oltre a denaro contante e materiale per il taglio ed il confezionamento della sostanza: il volume di stupefacenti complessivamente trattato dai due sodalizi, sulla base degli indizi raccolti durante le indagini, è risultato pari a circa 44 kg fra hashish e marijuana, ed a circa 250 grammi di cocaina. In merito al confezionamento dei panetti di hashish, significativi sono stati i rinvenimenti di confezioni riportanti etichette raffiguranti la Banana, Shell, Dragonball, Marocco. Fermo restando che per gli attuali indagati vige il principio costituzionale di non colpevolezza fino all’emissione di una sentenza irrevocabile di condanna, come sottolineato dal Procuratore distrettuale Francesco Curcio: «L’indagine appare dimostrativa della complessiva azione di contrasto al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, che la Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, grazie all’encomiabile apporto delle Forze di polizia, sta conducendo, anche alla luce dell’ultimo rapporto del Nucleo Operativo Tossicodipendenze della Prefettura di Potenza che ha rappresentato come, nei primi nove mesi del 2023, la percentuale di consumatori di droga nella fascia di età tra i 14 e i 20 anni è in preoccupante aumento».