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COLLEZIONE D’ERRICO, IL PATRIMONIO NON TORNERÀ A PALAZZO SAN GERVASIO

I beni artistici e bibliografici resteranno a Matera, l’Ente “Biblioteca e Pinacoteca Camillo d’Errico” ha perso il ricorso per la restituzione

Il patrimonio della collezione d’Errico, trattasi di universalità di beni consistente in opere artistiche e bibliografiche, da Matera non tornerà a Palazzo San Gervasio. La battaglia potrà proseguire, ma non per vie legali, dovendosi trasformare in una moral suasion finalizzata ad una specifica deroga, ovvero abrogazione normativa. La Cassazione ha respinto il ricorso contro il Ministero dei beni e delle attività culturali avanzato dall’Ente Biblioteca e Pinacoteca Camillo d’Errico di Palazzo San Gervasio che chiedeva l’annullamento della sentenza del settembre del 2017 con cui la Corte d’appello di Potenza, in parziale riforma di sentenza resa tra le parti dal Tribunale del capoluogo, re- spinse la domanda di restituzione della collezione d’Errico. Un tecnicismo procedurale, la mancanza di una specifica domanda di restituzione, e passaggi normativi risalenti a molto tempo fa. Già la Corte territoriale aveva evidenziato come la questione, come ebbe a rilevare già il Consiglio di Stato nel parere reso nel febbraio del 1970, «non può avere che un’unica soluzione, “di fronte ad una espressa volontà del legislatore, altro rimedio non può esserci, per restituire i beni alla loro sede originaria, nel comune di Palazzo San Gervasio, fuorché quello di una norma legislativa derogativa della legge 13 luglio 1939». Per questi e altri motivi, come il rilievo pubblicistico della collezione d’Errico, per i giudici «non possono che indicare che il trasferimento della sede dell’Ente, e del suo patrimonio, coinvolgono valutazioni che spettano esclusivamente al legislatore il quale può disporre l’abrogazione della norma» citata che decretava come la Biblicoteca e Pinacoteca Camillo d’Errico” con sede in Palazzo San Gervasio, eretta in Ente morale con Regio decreto del 1914, «è trasferita a Matera». In sintesi, come fu stabilito dalla Corte d’Appello di Potenza, poiché la biblioteca e pinacoteca era stata trasferita per legge a Matera, il compendio costituito da biblioteca e pinacoteca non poteva essere restituito a Palazzo San Gervasio, avendo trovato collocazione nella Città dei Sassi per volontà del legislatore. «Ad oggi – ha commentato «con grande amarezza» il CdA dell’Ente Morale Pinacoteca e Biblioteca “Camillo d’Errico” – resta confermata, pertanto, la proprietà dei Beni in capo all’Ente morale,così come espresso nei due gradi di giudizio, ma la residenza degli stessi rimane a Matera. Nella piena consapevolezza che trattasi dell’ennesimo sopruso subito dalla nostra Comunità, rispetto alla chiara volontà del Cavaliere Camillo d’Errico di donare ai cittadini palazzesi la sua straordinaria collezione, l’Ente Morale continuerà la sua battaglia morale e giudiziaria in tutte le sedi possibili non lasciando nulla di intentato». «Da oggi – ha concluso il CdA – si apre un nuovo capitolo di una vicenda senza fine che ci vedrà ancora più agguerriti per quel senso di giustizia che, ancora una volta, è stato calpestato. La Pinacoteca, come è stato in passato, diventerà il simbolo di un ritrovato orgoglio di comunità che non vuole arrendersi».

Di A. Carponi

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