CAIATA E LA FORZA DELLE SORPRESE
TACCO&SPILLO
Com’è bella questa politica piena di sorprese e d’imprevedibilità che la fa assomigliare ad un gioco di merito e di fortuna e che manda finalmente in soffitta i tuttologi dello sbaglio perfetto che pure hanno proliferato in questi tempi tristi. Ora è accaduto che la truppa evangelica che s’è stretta attorno al beato angelico Chiorazzo, quasi a mo’ di cappio al collo e che solleva diktat di cambiamento, nonostante le cariatidi d’ogni tipo che svolazzano da quelle parti, pensava che Salvatore Caiata svaporasse nell’anonimato generale del parlamento o magari che finisse inghiottito nella folla degli eletti dei fratellini d’Italia ed invece s’è dovuta per forza ricredere perché la dichiarazione di voto sulle questioni d’Europa e sul conflitto in Medio Oriente che l’ex patron del Potenza calcio ha fatto alla Camera, peraltro dopo gli interventi stropicciati dei big rosso-stellati Schlein e Conte, è stata un crescendo di battute fulminanti, d’expertise diplomatica, d’ardore patriottico al punto da suscitare scrosci d’applausi e mandare in brodo di giuggiole la premier Meloni che gli ha tributato sorrisetti felici. Canta Samuele Bersani:“è un periodo pieno di sorprese, in sottofondo a queste imprese”.