VISITA DI STATO NELLA REPUBBLICA DI COREA
“Nel rinnovarLe i sentimenti di gratitudine per l’ospitalità presso questa splendida dimora, brindo all’amicizia tra i nostri Paesi, mentre formulo a Lei, alla Sua gentile consorte e a tutto il popolo coreano i migliori auguri di benessere e prosperità”
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Terminata la Visita di Stato del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Repubblica di Corea (6/9 novembre)
Martedì 7 novembre, il Presidente Mattarella ha deposto una corona al Cimitero nazionale di Seoul e ha visitato il Museo Nazionale della Corea.
L’8 novembre, dopo la visita alla Joint Security Area, il Presidente Mattarella è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica di Corea Yoon Suk Yeol al palazzo Presidenziale di Yongsan. Al termine dei colloqui, i due Capi di Stato hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa.
Giovedì 9 novembre, Mattarella ha incontrato il personale dell’Ambasciata e una rappresentanza della collettività italiana.
Seoul, 06/11/2023 09/11/2023 (II mandato)
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DICHIARAZIONI ALLA STAMPA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA AL TERMINE DEL COLLOQUIO CON IL PRESIDENTE YOON SUK YEOL IN OCCASIONE DELLA VISITA DI STATO NELLA REPUBBLICA DI COREA
Seoul, 08/11/2023 (II mandato)
Ringrazio molto il Presidente Yoon Suk Yeol per l’invito a effettuare questa visita di Stato qui in Corea, come ha ricordato il Presidente, alla vigilia dell’anno in cui si celebrano i 140 anni della nostra relazione diplomatica.
Sono grato al Presidente anche per l’accoglienza che ha riservato a me e alla delegazione che mi accompagna. E sono lietissimo di aver avuto l’occasione di riflettere, insieme al Presidente Yoon, non soltanto sullo stato eccellente delle nostre relazioni bilaterali e delle prospettive, dei progetti, degli intendimenti per ampliarla sempre di più, ma anche per riflettere sulle grandi crisi che in questo momento affliggono la comunità internazionale e per valutare insieme in che modo muoversi concordemente, come abbiamo sempre fatto, Corea e Italia.
Durante questo nostro colloquio, abbiamo constatato come la Corea e l’Italia, pur essendo geograficamente distanti, sono Paesi che non soltanto si sentono amici, ma avvertono tante affinità fra di essi, che sono dovute ai valori comuni, che sono i valori della democrazia, i valori della libertà e i valori che ci vedono accomunati nelle visioni geopolitiche nelle alleanze internazionali, nel desiderio di un multilateralismo sempre più realmente inclusivo.
In questo modo abbiamo registrato anche l’intendimento di rafforzare il nostro partenariato strategico, che è in vigore dal 2018, intensificando sia il dialogo politico, sia la collaborazione nei vari settori – e sono molti – di reciproco interesse.
Per quanto riguarda gli aspetti delle relazioni economiche e commerciali, abbiamo registrato il grande livello del nostro interscambio, ma sottolineando che vi sono margini ampi per accrescerlo ulteriormente, in maniera particolarmente rilevante. Abbiamo sottolineato la possibilità sempre maggiore della collaborazione dei nostri apparati industriali, che avvertono le stesse esigenze di innovazione, di tecnologia avanzata.
D’altronde, da parte mia, ho sottolineato come in Italia si avverta grande ammirazione per le eccellenze dell’economia coreana.
L’industria coreana è protagonista in grandi punte avanzate della ricerca industriale nella comunità internazionale. E questo naturalmente rende ancora più importanti gli accordi che si sono raggiunti quest’oggi.
Sono stati firmati, alla presenza del Presidente Yoon e mia: l’accordo tra i Ministeri del commercio e industria della Corea e del nostro Ministero delle imprese; l’accordo che riguarda la collaborazione spaziale crescente – che intendiamo sviluppare molto – tra l’Agenzia spaziale coreana e quella italiana, tra l’Istituto coreano di Ricerca spaziale e la nostra Agenzia spaziale; il protocollo di accordo che si è registrato tra l’Istituto coreano di Scienze di Base e l’Istituto di Fisica Nucleare d’Italia.
Sono tutti accordi che aggiungono tasselli ulteriori, cui altri se ne aggiungeranno velocemente, nel corso del tempo, per stimolare ulteriormente il quadro delle collaborazioni scientifiche tra Corea e Italia.
Abbiamo anche, come abbiamo sottolineato con soddisfazione con il Presidente Yoon, delle relazioni intense, di alto livello, sul piano culturale. Tra le nostre università vi sono molti accordi, numerosissimi accordi di collaborazione. E questa collaborazione culturale è d’altronde – vorrei dire – inevitabile, spontanea, facile, tra due Paesi di antica civiltà, come la Corea e l’Italia.
Ieri ho potuto ammirare, nel Museo a poca distanza da qui, da questo Palazzo, le tracce della grande civiltà coreana nel tempo antico. E questa comunanza, questo avere alle spalle millenni di civiltà, accomuna ulteriormente Corea e Italia.
Tutto questo, naturalmente, rende importante lo sviluppo ulteriore di questa collaborazione su questo piano così rilevante, anche per i nostri giovani: quello culturale.
Abbiamo per questo condiviso, con grande piacere, la proposta di un anno dello scambio culturale tra Corea e Italia. Le nostre rispettive Ambasciate spiegheranno il loro impegno.
Abbiamo affrontato, naturalmente – come il Presidente Yoon ha poc’anzi ricordato – alcune questioni importanti della vita della comunità internazionale, particolarmente quelle che più presentano profili di preoccupazione e richiedono una vigilanza e una capacità d’iniziativa per superarli e risolverli.
Con la nostra delegazione, abbiamo sottolineato quanto condividiamo l’esigenza di pace e sicurezza nella penisola coreana. E quanto auspichiamo che siano rispettate, e non violate – come è avvenuto più volte – le indicazioni che le Nazioni Unite hanno espresso, hanno individuato e comunicato per quanto riguarda la vita nella penisola coreana.
Abbiamo parlato anche molto, con convergenza piena, con sintonia piena, di altre crisi internazionali, così come quella che ha visto l’aggressione della Federazione russa all’Ucraina.
Ci siamo trovati concordi il Presidente Yoon ed io, nel condannare questa aggressione, nel confermare il sostegno all’Ucraina, nell’auspicare che si raggiunga presto una soluzione di pace giusta, stabile e duratura, efficace. E che si possa pensare, così, con la nostra collaborazione, anche alla ricostruzione di quel Paese così devastato dalla guerra.
Abbiamo anche sottolineato quanto sia importante la collaborazione che è stata avviata tra Corea e Unione europea.
E, in questo quadro, abbiamo sottolineato quanto sia importante la strategia per la sicurezza Indo-Pacifico che la Corea ha presentato, e che presenta profili di collaborazione intensa con l’Unione europea e le analoghe indicazioni che l’Unione ha manifestato.
Quella dell’Indo-Pacifico come area sicura, aperta, rispettosa delle regole internazionali, con commercio e navigazione garantite in piena libertà, è un tema di grande importanza che abbiamo condiviso insieme.
Abbiamo anche manifestato alla fine, insieme, il Presidente Yoon ed io, la soddisfazione per le nostre posizioni coincidenti per quanto riguarda la vita delle Nazioni Unite, ribadendo l’importanza di questa sede globale che, pur con le lacune che presenta, ha un ruolo fondamentale e insostituibile per affrontare e cercare di risolvere le crisi internazionali.
La nostra convinzione comune è di una riforma che renda l’ONU più inclusivo, più partecipato, più espressivo ed efficacemente espressivo della comunità internazionale.
Infine, ho invitato il Presidente Yoon a venire in Italia, e sono lieto che abbia accettato il mio invito.
Grazie, Presidente.
BRINDISI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA IN OCCASIONE DELLA VISITA DI STATO IN COREA
Seoul, 08/11/2023 (II mandato)
Signor Presidente,
Gentile Signora Kim Keon Hee,
Signore e signori,
vorrei innanzi tutto esprimere, anche a nome di mia figlia Laura e della delegazione che mi accompagna, i più cordiali ringraziamenti per la squisita accoglienza che ci è stata riservata fin dal nostro arrivo nella Repubblica di Corea.
Desidero altresì ringraziarLa, Signor Presidente, per le parole di benvenuto che ci ha rivolto e per le cordiali espressioni di stima e considerazione che ha voluto dedicare all’Italia.
Con viva cordialità le ricambio nei confronti Suoi e dell’amico popolo coreano.
Sono particolarmente lieto che questa visita di Stato avvenga in un momento così significativo della nostra storia, alla vigilia del 140° anniversario delle relazioni bilaterali tra Corea e Italia, e in questo 2023 che segna i 75 anni dalla nascita della prima Repubblica di Corea nel segno dell’indipendenza e della libertà.
Un percorso parallelo quello che ha segnato i destini di Seoul e Roma dopo la Seconda guerra mondiale.
Nel corso del 2024 nei nostri Paesi avranno luogo iniziative volte ad approfondire la conoscenza reciproca tra i nostri popoli e ad ampliare il ricco e variegato partenariato strategico bilaterale.
Avremo modo di articolare e arricchire di ulteriori contenuti un rapporto di amicizia, dipanatosi attraverso vicissitudini storiche di pari passo, che ha saputo crescere e rinnovarsi nel tempo, e che è oggi fondato su una profonda comunanza di valori: quelli dello Stato di diritto e dell’indipendenza, della democrazia e della pace, del libero commercio e della libertà di navigazione, di un multilateralismo realmente inclusivo e di un ordine internazionale basato su regole condivise.
In un mondo attraversato da tensioni e conflitti, celebrare tutto ciò significa riaffermare le ragioni della solidarietà che i nostri Paesi hanno saputo mostrarsi soprattutto nei momenti più difficili della loro storia.
A tale riguardo, La ringrazio per aver ricordato l’ospedale da campo inviato dalla Repubblica Italiana sotto l’egida delle Nazioni Unite in occasione della Guerra di Corea – prima missione internazionale della nuova Italia – e ribadisco la ferma intenzione di continuare a sostenere ogni iniziativa che possa contribuire alla pace e alla sicurezza nella penisola.
Il rispetto delle regole di cui la comunità internazionale si è dotata dopo la guerra è, per altro, costume che ci accomuna, e nutre la solidarietà nei confronti di Paesi verso i quali si esercita la violenza, come il caso che ci trova oggi uniti nel convinto sostegno alla resistenza dell’Ucraina contro la spietata guerra di aggressione della Federazione Russa.
Signor Presidente,
l’affascinante cammino che, in pochi decenni, ha portato la Corea a livelli di sviluppo elevatissimi e a svolgere, con determinazione e incisività, un ruolo sempre più rilevante e apprezzato a livello globale, suscita sentimenti di ammirazione.
I contributi concreti e propositivi offerti alla comunità internazionale nella gestione di alcune tra le più pressanti sfide del momento attuale, quali la lotta ai cambiamenti climatici e le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, sono esemplari.
La Repubblica di Corea è un partner essenziale nell’affrontare questioni che coinvolgono l’intera umanità e la Repubblica Italiana intende lavorare con voi tanto nell’ambito del nostro solidissimo e antico rapporto bilaterale quanto nel contesto del partenariato strategico che unisce il vostro Paese all’Unione Europea.
Sono molteplici gli ambiti nei quali tra Corea e Italia registriamo sensibilità affini.
Vorrei qui citarne due.
In primo luogo, il comune approccio alla governance dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, la cui riforma costituisce per Seoul e Roma un orizzonte pienamente condiviso.
In secondo luogo, l’importanza che entrambi attribuiamo al rispetto del diritto internazionale del mare e, dunque, alla libertà di navigazione, anche nell’immenso spazio indo-pacifico.
La recente visita a Busan del Pattugliatore d’Altura della Marina Militare italiana “Francesco Morosini” testimonia questo convincimento.
Signor Presidente,
la Corea e l’Italia sono distanti soltanto geograficamente. Molto ci unisce: dalla conformazione peninsulare alla condizione di Paesi con ampie collettività di connazionali all’estero; dal senso di appartenenza ad antiche civiltà, allo spirito di creatività e di operosità che pervade le nostre società a tutti i livelli.
Della capacità innovativa, del resto, la Corea offre eccezionali esempi: non mi riferisco soltanto alle tecnologie di punta che ne hanno sostenuto la crescita economica negli ultimi decenni, ma anche alle espressioni artistiche che spaziano dal k-pop – così diffuso tra i giovani di tutto il mondo – all’affermazione di una cinematografia originale e di enorme successo.
È proprio la capacità peculiare di congiungere passato e futuro in un’armonia feconda ciò che ci consente di guardare con fiducia allo sviluppo dei nostri rapporti.
Nel rinnovarLe i sentimenti di gratitudine per l’ospitalità presso questa splendida dimora, brindo all’amicizia tra i nostri Paesi, mentre formulo a Lei, alla Sua gentile consorte e a tutto il popolo coreano i migliori auguri di benessere e prosperità.
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Gallerie fotografiche
- Deposizione di una corona al Cimitero Nazionale e Visita al Museo Coreano
- Visita alla Joint Security Area, in occasione della visita di Stato nella Repubblica di Corea
- Incontro con il Presidente della Repubblica di Corea, Yoon Suk Yeol, in occasione della visita di Stato
- Incontro con la collettività italiana
- Visita al Tempio Haeinsa
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