AttualitàBasilicataBlog

«SERVE UNA TRANSIZIONE GIUSTA ED EQUA»

A Pamplona il meeting delle regioni automobilistiche europee: i timori del presidente Bardi largamente condivisi. Bardi: «Monitorare impatti socio-economici, in Basilicata effetto dirompente»

A Pamplona, in Spagna, il secondo incontro dell’Automotive Regions Alliance (Ara). I leader regionali hanno avvisato che «le regioni automobilistiche europee potrebbero rimanere indietro se non verranno forniti finanziamenti adeguati, riqualificazione della forza lavoro e infrastrutture di supporto». Tra i leader regionali presenti, anche il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi. Evoluzione dell’industria automobilistica e “Dichiarazione di Navarra” che afferma che «è essenziale allocare risorse e sforzi pubblici verso la formazione e la riqualificazione per sviluppare profili in linea con le esigenze in evoluzione del settore e nuovi modelli di produzione». Il presidente Bardi, durante il suo intervento, nel ricordare che l’automotive «è il più̀rilevante comparto industriale in Basilicata, nel 2019 costituiva circa la metà del valore aggiunto dell’industria manifatturiera regionale e il 7 % del totale delle attività̀ economiche», ha subito aggiunto che «la transizione automobilistica in Basilicata sta già avendo un effetto dirompente sulle nostre politiche industriali, occupazionali e sociali». Per Bardi le regioni automobilistiche devono essere preparate a gestire la transizione, altrimenti «c’è il rischio di disoccupazione di lunga durata, riduzione della forza lavoro e possibile contrazione del Pil». «Dobbiamo accelerare a livello regionale la riconversione delle fabbriche e delle competenze dei lavoratori – ha spiegato Bardi – guardando all’ecosistema della mobilità del futuro e all’innovazione tecnologica automotive con un approccio “neutrale”. La Regione Basilicata è già nel pieno della transizione automobilistica in modo evidente e direi preoccupante. Nell’aprile di quest’anno il Governo nazionale, su richiesta della Regione Basilicata ha dichiarato “area di crisi industriale complessa” 50 Comuni che gravitano nell’area di “San Nicola” di Melfi dove è ubicato un importante stabilimento di Stellantis, con circa 6mila occupati alle dipendenze e un indotto produttivo diretto di circa 3mila addetti e indiretto di altre 5mila unità lavorative. La peculiarità della Basilicata sta nel carattere pervasivo delle conseguenze della crisi sulla popolazione, che trae origine nel nuovo piano industriale “Dare Forward 2030” di Stellantis, che accettando la sfida Ue su automobili a impatto climatico zero prevede la sostituzione integrale dei modelli attualmente in produzione nel nostro territorio con altri “full electric” a partire dal prossimo anno. Questa rivoluzione ha avuto un’immediata ripercussione negativa sulla catena locale di subfornitura automotive, attualmente composta da circa 20 aziende grandi e medie con circa 3000 occupati. Questo stato di emergenza ha portato all’esplosione della richiesta di ammortizzatori sociali previsti da leggi ordinarie, come la cassa integrazione e i contratti di solidarietà». «Per questo motivo – ha specificato il presidente di Regione – in parallelo agli incentivi finanziari per l’insediamento di imprese esterne nei territori dell’area di crisi complessa attualmente fissati in 20 milioni di euro di fondi del Governo nazionale, la nostra Regione ha messo in campo una serie di misure di politica attiva per il lavoro con il proprio bilancio, quali i voucher per servizi di orientamento e formazione, gli incentivi per nuova occupazione, la promozione contratto di apprendistato e gli incentivi per qualificazione e riqualificazione personale dipendente con voucher formativi nel settore dell’automotive e in quelli collegati a transizione energetica. Prevediamo di mobilitare circa 3,7 milioni di euro in 36 mesi a valere sul Po Fse plus 2021- 27 con una platea di potenziali beneficiari superiore alle 870 unità». Bardi ha menzionato anche l’approvato Avviso pubblico dall’importo di 5 milioni di euro, “Sostegno all’innovazione per il rilancio del settore dell’automotive per promuovere la realizzazione di investimenti in innovazione in Basilicata, con particolare riferimento a quelle appartenenti alla catena di subfornitura per salvaguardare, stabilizzare, e se possibile incrementare i livelli occupazionali nelle attività produttive del settore.

LA SOLUZIONE NON UNICA PER TUTTI

Per il presidente Bardi, a livello europeo c’è bisogno dell’istituzione di un meccanismo e di un budget dedicato (just transition fund), all’interno del prossimo quadro finanziario pluriennale dell’Ue, o di un filone di transizione giusta nella prossima politica di coesione dopo il 2027, «per sostenere una transizione giusta ed equa delle regioni automobilistiche». «Dovremmo avere – ha rimarcato Bardi – fondi Ue per programmare e realizzare dei Patti Regionali per la Transizione Automotive con un pacchetto integrato di aiuti e iniziative per sostenere le politiche regionali di transizione automotive attraverso un dialogo e collaborazione costante tra industria, PMI, università ed enti di ricerca, istituti di istruzione e formazione, enti locali e regionali e tutti i soggetti interessati del settore. Guardando al contesto economico e geopolitico globale, è essenziale che il quadro politico e normativo dell’Ue sia adattato con riferimento al diritto della concorrenza e agli aiuti di Stato per sostenere le regioni automobilistiche nella futura transizione e nella gestione delle crisi L’istruzione, la formazione continua e la ricerca svolgono un ruolo importante per soddisfare e anticipare le mutevoli esigenze dei modelli di business e dei prodotti dei fornitori e degli Oem. È importante monitorare costantemente l’impatto economico e sociale in ciascuna regione automobilistica dell’Ue della transizione automotive, perché le situazioni e le possibili soluzioni sono diverse e dobbiamo programmare adeguatamente politiche e fondi». «Il punto di vista delle regioni – ha concluso Bardi -deve essere preso in considerazione per integrare il livello nazionale e quello dell’Ue quando si programmano i finanziamenti dell’Ue per una transizione giusta ed equa nel settore automobilistico perché siamo più vicini ai territori e ai loro bisogni».

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti