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POTENZA FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

Dai calcinacci del Musmeci al Pala Rossellino: partita rinviata perchè ci piove dentro

Era l’otto giugno quando in una gremita sala conferenze del Polo Bibliotecario di Potenza, l’assessore all’Urbanistica Antonio Vigilante e il progettista spagnolo Hugo Corres Peirretti presentavano il progetto definitivo del restauro del Ponte Musmeci. Un restauro conservativo necessario ed imponente. È la prima volta, infatti, che si procede ad uno studio così minuzioso e particolareggiato del ponte “vanto dell’intera comunità”. Uno studio che ha richiesto svariati mesi di lavoro e di sopralluoghi e che l’ingegnere Hugo Corres Peiretti della Fhecor Ingenieros Consultores S.A. ha condotto con dovizia ed entusiasmo. A distanza di mesi da quella presentazione quale è la situazione? Il progetto esecutivo non è stato ancora realizzato e le condizioni del ponte continuano a peggiorare. Calcinacci che si staccano dalle pareti delle campate in cemento, ferri arrugginiti in bella vista in più punti e tondini di ferro che penzolano; il tutto accompagnato da perdite di acqua che danno ancor di più la sensazione di precarietà della struttura. La restaurazione del ponte è quanto mai urgente sia per una questione di sicurezza che per l’alto valore ingegneristico dell’opera. L’infrastruttura va ricordato collega il raccordo autostradale con le strade di accesso al centro storico ed è attraversato alla base dal Parco Fluviale del Basento, luogo preferito da sportivi e amanti della natura ed è considerata una vera e propria opera d’arte. La posizione migliore per poterne ammirare la bellezza, infatti, è proprio la base. È da lì che se ne percepisce la perfezione: onde di cemento che formano una sola volta e quattro archi contigui una caratteristica che ha portato il ponte ad essere spesso location di esibizioni di artisti e sportivi. Attività oggi complicate a causa del nastro che delimita l’area alla base dell’opera creata da Sergio Musmeci e che recita: attenzione pericolo, vietato il traffico pedonale e veicolare. Un cartello apposto già da qualche tempo che rimarca la necessità di effettuare interventi nel più breve tempo possibile. La Fhecor Ingenieros Consultores ha effettuato lungo il ponte ben 44 carotature, 3 indagini endoscopiche e 460 milioni di punti per rilievo aerofotogrammatico e analisi laserscanner. Tracce di questo studio sono ancora lì, dopo mesi, come souvenir da far ammirare a turisti e cittadini. Al ponte Musmeci urge “una cura”, il tempo passa e la situazione non può che peggiorare.

Rosamaria Mollica

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