GUARENTE: UN FALLIMENTO CONTINUO
Dall’assenza sulla vicenda Trinità all’allarme sicurezza in centro: sindaco scomparso
«Rissa fra immigrati, molto ben educati ed integrati. L’emergenza insicurezza a Milano è degenerata ormai da tempo, nel frattempo il sindaco di sinistra Sala fa finta che vada tutto bene. Pugno duro contro delinquenza e illegalità» così Salvini sul suo profilo Twitter commentava una rissa tra immigrati scoppiata a Milano, attribuendo tutta la responsabilità al sindaco di centrosinistra Sala. Evidentemente Salvini non guarda ciò che accade nella capitale meridionale della Lega. Potenza non è Milano, non è una metropoli dove l’immigrazione interna ed internazionale sono determinate e protagoniste della crescita economica come un corollario automatico dello sviluppo. Potenza è una cittadina dell’Appennino, una cittadina tranquilla. Una cittadina dove governa la Lega che avrebbe potuto dimostrare con facilità come sia possibile governare sulla base di Legge e Ordine. Al contrario la città appare sempre più fuori controllo. Le risse sono un elemento centrale dell’apparente movida potentina. Se qualche settimana fa la rissa era scoppiata davanti al locale gestito dagli immigrati in via Mazzini, questa volta la guerriglia è stata portata direttamente nel cuore della città. Un immigrato, in evidente stato di alterazione a causa di alcolici, ha iniziato a minacciare esercenti e cittadini e soltanto l’intervento dei Carabinieri ha impedito che si consumasse una tragedia.
UNA CITTÀ FUORI CONTROLLO
Potenza è ormai una città assolutamente fuori controllo nella quale ci si abitua a tutto e tutto diventa normale. Le reazioni dei passanti che restano a filmare con il cellulare indifferenti a ciò che sta accadendo sono l’evidente segnale di una situazione alla quale tutti sembrano essere rassegnati o abituati. Come se non fosse possibile che le cose vadano in un altro modo. Come se fosse impossibile arginare il fenomeno. Eppure è stata proprio la Lega più e più volte ad evidenziare il ruolo centrale dei sindaci nella gestione dell’Ordine pubblico, nel contrasto alle situazioni di degrado delle città italiane. Una lezione che è soltanto teorica quando si tratta di parlare di città governate da altri e che viene immediatamente dimenticata quando ci si trova alla prova del Governo. Potenza è il manifesto del fallimento della Lega almeno al Sud. Guarente è il simbolo stesso di ciò che non si deve fare nel governo cittadino.
UN SINDACO ASSENTE
Non è soltanto una questione di Ordine pubblico. Il sindaco sembra non esserci proprio. Mentre la città è lacerata e divisa nello scontro relativo alla riapertura della Santissima Trinità e ognuno prende posizione, chi avrebbe il compito istituzionale di mettere in pace la città e far terminare lo scontro tra Guelfi e Ghibellini non sembra proprio interessato alla vicenda. In altre faccende affaccendato, il sindaco non si è degnato di consumare una sola parola che invitasse alla riappacificazione o che prendesse in qualche modo posizione sulla vicenda. È rimasto immobile come se una vicenda che riguarda la coscienza stessa della città che amministra non fosse problema suo, come se non fosse suo compito politico rappresentare le anime cittadine che si sono mosse in questo periodo, come se non fosse compito suo dire qualcosa, provare a tracciare un percorso che renda il più sereno possibile il periodo prossimo venturo. Certo nello Statuto comunale e nelle Leggi non c’è scritto da nessuna parte che il sindaco debba muoversi in questa direzione ma, se la politica ha un senso, se non è sostituibile da una grigia e opaca burocrazia è anche perché dovrebbe avere quella sensibilità che le consente di parlare, di dire, di agire in nome e per conto dell’interesse collettivo che non si limita alla normale amministrazione. Possiamo dire che nella storia della politica italiana un tale disinteresse non si era mai registrato. Mai nessuno era rimasto così impassibile davanti alle situazioni che avevano riguardato la città, davanti alle lacerazioni che caratterizzano la comunità.
IL FALLITO APPUNTAMENTO CON LA STORIA
La Lega di Basilicata, con l’elezione di Mario Guarente sindaco di Potenza ha avuto un appuntamento con la Storia. Per la prima e fino ad ora unica volta nella storia del Carroccio, il partito nato nella Lombardia conquistava un capoluogo di regione al Sud. Avrebbe potuto dimostrare le sue capacità di governo e di lettura politica. Non lo ha fatto. La Lega ha scelto un campione che campione non era per un ruolo che doveva essere delicato. L’appuntamento con la storia è stato clamorosamente mancato, il segnale è stato sbagliato sotto tutti i punti di vista. Ordine pubblico inesistente, simbiosi con la città assente, mancanza di programmazione amministrativa sono tutto ciò che questo quinquennio Guarente lascia alla città. È un bilancio sufficiente per poter parlare espressamente di fallimento.
Di Massimo Dellapenna