ALL’AOR S. CARLO OK ATTIVITÀ TERAPIA DEL DOLORE
Il direttore G. Spera: «I pazienti trovano risposte ai bisogni di salute e al diritto a non soffrire inutilmente»
“Mille interventi effettuati in meno di due anni dall’avvio della attività in rete della Terapia del dolore dell’AOR San Carlo di Potenza diretta dal dottor Antonio Giardina. Un obiettivo rilevante che restituisce importanti risultati anche in termini di soddisfazione delle persone in cura che riescono a trovare risposte ai bisogni di salute e al diritto a non soffrire inutilmente”. È quanto dichiarato dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale, Giuseppe Spera, che aggiunge:
“Gli importanti traguardi raggiunti in poco tempo sia nelle attività ambulatoriali avviate nei presidi ospedalieri aziendali sia nelle attività chirurgiche effettuate nel nosocomio di Potenza, sono segno evidente del ruolo importante della disciplina medica che oggi riesce a trattare nei pazienti di ogni età, anche molto giovani, il dolore cronico e acuto. I significativi risultati già raggiunti si rinvigoriscono maggiormente con le prime procedure chirurgiche di terapia del dolore avviate, dopo la positiva esperienza di Villa d’Agri, il 16 novembre 2023 nell’Ospedale San Giovanni di Dio di Melfi, dove il responsabile dell’ambulatorio di terapia del dolore, dottor Cesare Reato, ha eseguito interventi di neuromodulazione in pazienti con dolore cronico. Dopo l’apertura degli ambulatori in ogni presidio e la ormai consolidata esperienza nelle procedure chirurgiche di secondo livello nell’Ospedale San Carlo di Potenza, grazie alla struttura dipartimentale guidata dal dottor Antonio Giardina, la seduta di Melfi, effettuata in sinergia, rappresenta un passo in avanti verso l’assistenza del paziente anche nei presidi aziendali. Un sentito ringraziamento per il lavoro svolto – conclude Spera – giunga a loro, ma anche al direttore dell’Unità di Anestesia del presidio ospedaliero di Melfi, dottor Felice Severino, e al direttore medico di presidio, dottor Michele Labianca, per aver messo a disposizione personale e ambienti idonei anche in un momento di difficoltà di reclutamento di personale specialistico“.
“Si tratta di tecniche mini-invasive – spiegano il dottor Giardina e il dottor Reato – che rientrano nelle procedure di neurostimolazione e neuromodulazione e prevedono l’utilizzo delle radiofrequenze per trattare patologie croniche osteo-artrosiche degenerative benigne invalidanti e patologie caratterizzate da dolore neuropatico. L’obiettivo di queste metodiche è quello di intervenire sul sistema nervoso, cercando di interrompere la percezione del dolore e restituire al paziente la serenità nella conduzione delle attività giornaliere“.