APPENNINO LUCANO, ARRIVA BARBARO
Oggi il Sottosegretario in visita: con la revoca di Priore e la nomina di Tisci al Parco iniziata una nuova stagione
Il Parco dell’Appennino Lucano, Val d’Agri-Lagonegrese è stato per anni la cenerentola tra i parchi regionali. Ignorato in Basilicata dai cittadini lucani, così come dalle istituzioni governative. Nell’elenco dei parchi si dice che è il penultimo in termini cronologici di istituzioni, in realtà è decisamente l’ultimo in merito alla capacità di raccogliere risorse, di creare relazioni, di immaginare una programmazione territoriale. La gestione Priore ha, poi, aumentato questo senso di abbandono con l’idea che il Parco potesse essere sostanzialmente una jungla senza regole, dove consentire soltanto l’indiscriminato circolare degli animali selvatici. Ignorando anche il grido di dolore dei Sindaci che hanno trovato nel Presidente della Comunità Antonio Rubino il loro megafono, l’ormai ex Presidente Priore ha lasciato che non ci fosse un piano di contenimento della fauna selvatica, un’idea di contrasto alla pesta suina.
LA VISITA DI CLAUDIO BARBARO
Il Governo Meloni ha dato dei segnali tangibili ed immediati della volontà di cambiare rotta al Parco. Il commissariamento di Priore consente di liberare energie per una programmazione che non sia soltanto l’assenza di regole. Una nuova stagione nella quale la decisione di nominare un commissario ad Acta nella persona di Antonio Tisci, consente di rimuovere gli errori del passato senza cancellare gli organi del Parco, come sarebbe accaduto in un normale commissariamento. Ora, per la prima volta nella storia del Parco, un esponente del Governo fa visita istituzionale al Parco. Per la prima volta, ad indicare la vicinanza del Governo alle istanze del territorio, sarà proprio il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente con la delega alle aree protette a visitare il Parco dell’Appennino Lucano. Il Senatore Claudio Barbaro, infatti, nel pomeriggio di oggi alle ore 15 sarà presso la sala riunioni del Parco per ascoltare i Sindaci, le associazioni, la politica e il personale del Parco e i cittadini al fine di potersi confrontare con loro sulle esigenze e le problematiche dell’Ente.
DA TITO A LAGONEGRO
Il Parco dell’Appennino Lucano ha delle potenzialità immense fino ad ora mai sfruttate. Un Parco che inizia alle porte della città capoluogo e si allunga fino quasi a sfiorare il mare, che ha al suo interno tre stazioni sciistiche, le rovine di romane di Grumentum, una immensa biodiversità dovrebbe essere un naturale attrattore territoriale. Dovrebbe essere un laboratorio di educazione ambientale, un luogo turistico, un aggregatore di iniziative e di sviluppo e non soltanto un triste elenco di mortificanti vincoli alla vita dei cittadini. Il Sottosegretario Claudio Barbaro è uomo di politica, di associazionismo e di sport e sa bene che il compito della politica deve essere proprio quello di liberare le energie che un territorio è in grado di sprigionare. Con l’allontanamento di Priore e la nomina di Tisci quale commissario ad Acta del Parco ha dimostrato la propria volontà di non lasciare immutato lo status quo ante. Con questa visita, per la prima volta nella storia dalla sua istituzione, il Ministero dell’Ambiente visita il Parco e dimostra la volontà della destra italiana di costruire anche in Basilicata un rapporto con l’ambiente in cui non ci sia una visione ideologica e non progettuale della Natura e dell’Ambiente.
ALTRI FATTI SEGUIRANNO AI FATTI
Conoscendo la passione e la determinazione di Barbaro, siamo certi che altri fatti seguiranno ai fatti già realizzati. Ora serve nominare il Direttore del Parco a tempo pieno, è necessario indicare al Presidente della Regione Basilicata la terna nella quale indicare il nuovo Presidente del Parco, soprattutto è necessario programmare il futuro di un ente che deve essere un volano e non una zavorra. Cose sulle quali siamo certi il Governo è già all’opera e sulle quali avremo risposte in tempi celeri. È anche questo il segnale del cambiamento che la Destra vuole dare alla Nazione e alla Basilicata, un cambiamento nel quale il Parco dell’Appennino Lucano non debba più sentirsi meno importante e meno valorizzato di Parchi più antichi e più grandi. Il nostro sogno è che il Parco dell’Appennino Lucano valga quanto quello del Gran Sasso o del Gran Paradiso in termini di risorse, di investimenti e di capacità attrattiva. Siamo certi che la nuova stagione appena iniziata ci consegnerà grandi risultati.