TRASPORTI A POTENZA, LA CGIL INCALZA GUARENTE: «SERVONO INTERVENTI URGENTI»
Il Sindacato lancia l’allarme su diverse criticità «non più rinviabili» che meritano «maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione comunale e di tutti gli enti interessati»
Circola ancora aria di protesta tra il Sindacato della Cgil sulla situazione dei trasporti nella città di Potenza che meriterebbe «maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione comunale e di tutti gli enti interessati essendo Potenza capoluogo di regione e zona di transito di molti pendolari, studenti e lavoratori». Questo il sollecito lanciato dal segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito e Rocco Pace della Filt Cgil Basilicata che continuano a denunciare numerose criticità del Servizio: in primo luogo, quelle riguardanti «il passaggio degli autobus extraurbani che congestionano il traffico. Un problema atavico ma che in questi ultimi mesi – enfatizzano i due sindacalisti – è acuito dai cantieri aperti in diversi punti della città, dove i vari restringimenti di carreggiata o la deviazione verso altre arterie congestionano del tutto alcune strade principali. È il caso – spiegano – di via Torraca, dove la situazione è diventata insostenibile per residenti, automobilisti e conducenti dei pullman». Facendo un breve passo indietro nel tempo, Esposito e Pace fanno notare come lo scorso 7 aprile «in sede di conferenza stampa, in occasione della presentazione della nuova bigliettazione da parte del neo gestore del trasporto urbano Miccolis – l’Azienda pugliese che è subentrata da ottobre 2022 alla conduzione del Servizio dopo il settennato della ditta romana Trotta Bus Service con l’affidamento emergenziale della mobilità su gomma e degli impianti meccanizzati per la durata di 24 mesi nella città di Potenza – il sindaco aveva parlato di una “rivoluzione” nei trasporti in città a partire da settembre, prendendo l’impegno a risolvere la circolazione degli autobus extraurbani, arrivando a paventare perfino un obbligo per gli stessi – enfatizzano Esposito e Pace – di fermarsi in viale dell’Unicef, dove sarebbe stato consentito uno spostamento intermodale con i bus urbani o con l’utilizzo delle scale mobili. Per questo motivo – affermano i due rappresentanti sindacali – chiediamo un incontro urgente a sindaco, Regione e Provincia per capire come intervenire almeno nell’immediato». C’è poi tutta la questione legata alla progettualità che servirebbe per i trasporti nella città di Potenza e «che ad oggi, nonostante il cambio di gestione, stenta ad arrivare. Più volte – evidenziano – è stato annunciato un nuovo piano di esercizio mai redatto e presentato. Un piano che tenesse conto realmente delle esigenze degli utenti, dai tragitti delle linee urbane ai chilometri percorsi, fino al miglioramento dei collegamenti tra centro storico e università e tra i due poli universitari, per non parlare delle aree rurali allo stato attuale completamente periferiche e in stato di abbandono dal punto di vista del manto stradale: quest’ultimo, anche in zone più centrali, crea non pochi problemi ai mezzi del trasporto urbano». Altra questione «rimasta al palo» per i due sindacalisti è quella dell’infomobilità, nonostante l’applicazione (“Mobility Ticket App”) per la nuova bigliettazione integrata e digitale prevista per autobus e scale mobili che avrebbe dovuto «favorire un servizio organizzato e moderno», secondo quanto affermano in quella prima citata conferenza stampa. «Anche su questo punto – evidenziano Esposito e Pace – riteniamo sia necessario rivedere le nuove condizioni per l’accesso alle scale mobili, con il costo della singola corsa pari a 50 centesimi sugli impianti meccanizzati contro i 25 dell’acquisto tramite App, che penalizza non solo gli utenti che hanno meno confidenza con le nuove tecnologie ma anche le persone di passaggio in città per i più svariati motivi». «Anche l’impossibilità di poter effettuare l’abbonamento o di ricaricare la scheda a più corse in tutti i gabbiotti delle scale mobili – rimarcano – va rivista». Irrisolta, infine, la questione della «irregolarità o della totale assenza di alcune fermate dei bus urbani in città», sollevata anche alla luce dell’allarme lanciato su queste colonne dalla Filt Cgil lo scorso 4 novembre circa la chiusura obbligata per “fine vita” dell’impianto primo XVIII Agosto delle scale mobili a ottobre 2024 «se entro tale data – spiegava Pace – non verranno avviati e, soprattutto conclusi gli interventi di adeguamento indicati dall’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi (Ustif)». In sintesi, questi i punti che secondo la Cgil necessitano di essere discussi al Tavolo tra il Sindacato e il sindaco Mario Guarente. «Un incontro, così come più volte richiesto, non più rinviabile», concludono Esposito e Pace. Un incentivo in più, probabilmente, per far sì che il primo cittadino di Potenza concretizzi quel tanto decantato progetto di mobilità sostenibile che, ad oggi, però deve fare ancora i conti con le molteplici criticità in sospeso da anni di un Servizio che sopravvive con piccoli espedienti ma che stenta a decollare tra vecchie polemiche mai sopite e antiche querelle sul trasporto pubblico, con una città che aveva un sogno: fare della mobilità integrata il suo punto di forza, tra scale mobili, metropolitana, navette e trasporto pubblico su gomma. Tutto ancora un’utopia