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«DOPO 13 ANNI, LA BASILICATA AVRÀ NUOVO PIANO TURISTICO»

Apt e regione borsa internazionale del turismo a Matera

Il turismo delle radici come strumento di valorizzazione e rigenerazione dei borghi italiani: questo il tema intorno al quale ruota la seconda edizione di Root-in, la borsa internazionale del turismo delle radici, promossa da Regione Basilicata e Apt, in collaborazione con Enit e con il patrocinio del Maeco, che si è aperta ieri a Matera. Due giorni di incontri, con la presenza di 94 sellers e di 80 buyers provenienti da tutto il mondo e più di 500 operatori del settore che parteciperanno a 25 laboratori tematici con 50 fra i principali esperti di turismo. In un videomessaggio il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha voluto sottolineare che questo evento «rappresenta un importante momento di dialogo e confronto e testimonia il crescente interesse per il turismo delle radici che rappresenta una grande occasione per rafforzare il legame con i nostri connazionali». «Torniamo a Roots-In in vista del 2024, anno delle radici italiane nel mondo, che intendiamo celebrare con numerose iniziative – ha aggiunto Tajani -. La collaborazione con Regioni e istituzioni locali è un elemento fondamentale. Il nostro obiettivo è la realizzazione di un’offerta turistica che possa valorizzare le tante eccellenze del nostro Paese e soddisfare le esigenze e di desideri dei viaggiatori delle radici». Il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ha annunciato che «finalmente dopo 13 anni la Basilicata avrà presto un nuovo piano turistico regionale». Bardi ha inoltre richiamato gli «ingenti investimenti» fatti dal governo reginale lucano per il settore turistico: dai 45 milioni stanziati in epoca covid, ai 20 milioni per la promozione della cultura, fino ai 18 milioni per sostenere le aree interne e contrastare lo spopolamento ed ai 16 milioni messi in campo dal 2021 al 2025 per le azioni concrete date in carico all’Apt. «Abbiamo lavorato tanto e i risultati stanno arrivando – ha detto il direttore generale dell’Apt Nicoletti -. Nei primi nove mesi dell’anno fra i mercati cresciuti di più ci sono quelli interessati dalla prima edizione di Root-in, anche grazie all’Enit che ci sta sostenendo cerchiamo di creare nuove opportunità. Il turismo delle radici è l’incastro perfetto che stavamo cercando per rafforzare l’immagine della Basilicata nel mondo, e con il quale la Basilicata si pone in una dinamica completamente nuova». Il responsabile del progetto Turismo delle Radici del Maeci Giovanni Maria de Vita, ha riassunto gli obiettivi principali del progetto promosso dal Ministero nel 2018 e finanziato dal Pnrr, alla vigilia del 2024 Anno delle radici italiane nel mondo: “creare una nuova relazione con gli 80 milioni di italiani nel mondo, per creare una collaborazione strategica in diversi settori, contribuire alla creazione di una domanda di turismo che si articola in territori non interessati dai flussi principali, lavorare per creare un’offerta che possa soddisfare le aspettative di questi viaggiatori. Da questo punto di vista la Basilicata è una storia di successo, l’emigrazione italiana viene soprattutto dalle aree rurali e il turismo delle radici è un’occasione per combattere lo spopolamento e creare nuove opportunità di lavoro». «C’è una parte romantica nel turismo delle radici che vede protagoniste le persone”, ha detto il Ce dell’Enit Ivana Jelinic ricordando che il progetto dell’Enit e del Maeci sul turismo delle radici “nasce nella nostra sede di Buenos Aires, quando una decina di anni fa le nostre collaboratrici pensarono a quest’idea di promuovere nei confronti degli italiani la possibilità di ritornare. Da lì questa tematica si è diffusa, fino ad arrivare al 2024 anno italiano delle radici. Ma non c’è solo componente emotiva, il turismo delle radici genera economia, è una grande opportunità per gli operatori e per l’economia diffusa che viene stimolata dal turista, con un focus specifico su quei territori e quei borghi che hanno bisogno di essere valorizzati e ripensati, partendo dalla nostra cultura, dalle nostre radici». «Per spostare i flussi – ha rimarcato Jelinic -, la Basilicata ha fatto passi in avanti straordinari, con passione e competenza si mettono a servizio dei luoghi e si creano cose meravigliose». Dopo i saluti istituzionali si è svolto un forum sul tema “I Borghi fra permanenza e trasformazione”, al quale hanno partecipato il poeta e paesologo Franco Arminio, Carmen Bizzarri dell’Università Europea di Roma e Davide Rampello, direttore Creativo di Rampello & Partners Creative Studio. Per Carmen Bizzarri «lo sforzo da fare è quello di unire le risorse naturali con la comunità, far partecipe tutta la comunità in una nuova narrazione con la visione di chi poi fruirà di queste risorse. Serve un turismo rigenerativo, ottimo volano per riprendere le aspettative degli italiani all’estero». La giornata si è conclusa con una tavola rotonda su “Le strategie delle regioni italiane a confronto”, moderata dal Ceo dell’Enit Ivana Jelinic, a cui hanno partecipato l’assessore al Turismo della Regione Puglia Gianfranco Lopane, e gli assessori della Regione Basilicata Cosimo Latronico (Ambiente, Territorio ed Energia) e Michele Casino (Sviluppo Economico). Per Casino «queste iniziative si muovono anche in direzione della destagionalizzazione del turismo, che contribuisce a consolidare questo settore strategico per l’economia lucana».

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