NIENTE PEPE, LA LEGA DICE NO
REGIONALI Il vice di Salvini su Bardi: «Fatto un buon lavoro». Tajani (FI) rinforza: «Sua candidatura non in discussione». Dopo il flop dei big a Potenza, da Crippa il colpo finale: «Confermati gli uscenti»
A distanza di pochi giorni dal flop dei big della Lega al Park Hotel, per il Commissario regionale del Carroccio, Pasquale Pepe, altro pesante stop alle velleità collegate alla candidatura a presidente della Regione Basilicata. Dal gancio da ambedue i lati, un deciso no alle richieste del sindaco di Tolve che, tramortito, non è riuscito ad opporre null’altro che un «no comment». Fino a quando l’unica voce sulla strategia del centrodestra in Basilicata era soltanto Forza Italia, tramite i suoi vertici Tajani, Gasparri e Casellati, l’avvocato Commissario ha avuto margini nell’alimentare aspettative, più basate su dubbi che certezze, che, soprattutto per via degli incroci elettorali con la Sardegna, la Lega fosse ad un passo dall’ottenere il comando della coalizione. Alle porte di Potenza, il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, spiegava alla platea il “complotto” dell’Europa ai danni dell’Italia sui bastoncini di legno per girare lo zucchero dei caffè dei distributori automatici, il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, dispensava sorrisi a prescindere, ed il Ministro Calderoli preferiva dribblare, non rispondendo, la domanda su Pepe candidato presidente. Quel non schierarsi, dal tenore diverso dal «no comment» di ieri dello stesso Pepe, oggi acquista quel valore mancante qualche giorno fa. La risposta è no. A spiegarlo, il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa. Non a caso Crippa, verrebbe naturale aggiungere. Il vice di Salvini è l’uomo che il Ministro e leader della Lega, utilizza politicamente per far conoscere direttamente, ma per via indiretta, all’interno e all’esterno, la propria posizione in merito a questioni dagli equilibri delicati. Crippa può dire ciò che Salvini non vuole dire pubblicamente e che è meglio, per ragioni di opportunità politica, che non lo faccia. Nel caso specifico, tassello di un mosaico più ampio, da non dimenticare che Pepe, tra le altre cose, è collaboratore di Matteo Salvini a Palazzo Chigi. Nonostante le frizioni tra tra Fratelli d’Italia e la Lega a causa della scelta del leghista Maurizio Fugatti, confermato presidente della Provincia Autonoma di Trento, di non nominare come sua vice l’esponente meloniana Francesca Gerosa, sulle regionali Crippa ha pienamente confermato quanto già emerso anche dall’ultimo incontro alla Farnesina tra Tajani e Bardi: «In Abruzzo, Sardegna e Basilicata abbiamo tre governatori uscenti e vanno ricandidati». «Cerchiamo di fare in fretta – ha specificato Crippa – , troviamo una sintesi e non mettiamo veti tra di noi, altrimenti non facciamo un buon servizio al centrodestra». Per Crippa e la Lega da riconfermare Marco Marsilio (FdI) in Abruzzo, Vito Bardi (FI) in Basilicata e in Sardegna, Christian Solinas (Lega-Partito sardo d’azione): «Noi non mettiamo veti su altri candidati, non è piacevole che alcuni invece ne mettano sui nostri, quando si cambia un governatore uscente, poi alla fine si rischia sempre di non fare un bel risultato». Decisione impacchettata e spedita in Basilicata a Pepe. Per Crippa, i presidente uscenti, tra cui Bardi, «hanno fatto un buon lavoro, bisogna partire da loro». Più che Pepe o non Pepe, per Crippa, ovvero per Salvini, la preoccupazione principale è un’altra: «Ci sono dei tempi che vanno rispettati per la campagna elettorale e secondo me facendo passare del tempo per convocare un tavolo si rischia di compromettere dei risultati». A seguito delle indiscrezioni sul presunto incrocio Sardegna-Basilicata che avrebbe favorito Pepe a via Verrastro, è nuovamente intervenuto anche il segretario di Forza Italia, nonchè vice presidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Vito Bardi – ha dichiarato – è il presidente uscente della Basilicata, vincente in tutti i sondaggi, e non è in discussione la sua candidatura. Forza Italia lo sostiene con forza e determinazione». In pochi giorni, raccogliendo gli elementi e riordinandoli, il percorso appare lineare e convergente: Calderoli a Potenza non ha avanzato la candidatura di Pepe a presidente della Regione, Tajani ha smentito l’accordo con Fratelli d’Italia alla Sardegna e la Basilicata alla Lega, perchè gli uscenti, saranno riconfermati, così come da strategia validata anche da Crippa, ovvero Salvini, cioè dalla Lega