UNA PANCHINA PER ELISA DAVANTI LA TRINITÀ “A TEMPO DETERMINATO” PER NON DIMENTICARE
Posizionata sabato in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’iniziativa è del presidio Libera insieme ad altre associazioni
La riapertura della Chiesa della Santissima Trinità, prima per consentire la preghiera silenziosa e poi per celebrare la Santa Messa, il podcast di Sky Italia e Sky Tg24 “Dove nessuno guarda – il caso Claps” e la miniserie tv della Rai “Per Elisa” hanno risvegliato le coscienze dell’intera città e hanno scosso le nuove generazioni che a 30 anni dalla scomparsa della 16enne hanno mostrato vicinanza alla famiglia Claps e chiesto verità e giustizia. Su tutto quello che è accaduto in questi mesi, dalla riapertura del luogo sacro ad oggi, la città di Potenza è divisa e tante sono state le polemiche che hanno alimentato il dibattito pubblico. Per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il presidio di Libera di Potenza, intitolato ad Elisa Claps e a Francesco Tammone, assieme all’associazione Penelope, Associazione Telefono Donna e ad Articolo21, vuole ancora una volta accendere i riflettori sulla tragica scomparsa di Elisa Claps che la «calda domenica del 12 settembre del 1993, dall’appuntamento con Danilo Restivo non tornò più» e a tale scopo ha organizzato l’evento “Una panchina per Elisa”. Sabato alle ore 9:00, partendo dal Presidio Legalità in Via Sinni a Potenza, «ci muoveremo in corteo fino dinanzi alla Chiesa della Trinità, dove sarà collocata una panchina rossa: la Panchina Rossa di Elisa» fanno sapere dal Presidio Libera di Potenza. «Un simbolo di socializzazione, la panchina, diventata anche simbolo della prevenzione e sensibilizzazione contro la violenza di genere, e che resterà per due giorni davanti alla Chiesa della SS Trinità, l’ultimo angolo di Potenza nel quale fu vista Elisa prima della scomparsa» continuano. Martedi 28 novembre, poi, alle ore 18:00, «ci ritroveremo davanti la Chiesa della Trinità per riprendere la Panchina e, con una fiaccolata, riportarla ‘’a casa’’ nel Presidio Legalità, sul palco dedicato alle Donne vittime innocenti della mafia di “Casa Nostra”». Resterà lì solo un paio di giorni per ricordare a tutti quanto sia ancora vivido il ricordo della studentessa potentina e quanto dolore questa storia abbia causata alla famiglia e alla comunità. È ancora viva l’immagine del “fiume di persone” riversatosi in via Pretoria per manifestare contro l’apertura della “Santissima Trinità” e del volantino che recitava “Portami con te ovunque ma non in questa Chiesa” e rieccheggiano ancora le dure parole del fratello Gildo che attende soltanto un gesto di distensione da parte della Curia potentina e che con rammarico ha affermato: «Hanno affisso una targa in memoria di Don Mimì Sabia dentro la Trinità, mentre per Elisa non c’è un ricordo». La frattura è ancora profonda e chissà se il dolce sorriso di Elisa prima o poi riuscirà a colmarla.