CHIORAZZO, LETTIERI SORDO SI VA DA SCHLEIN «GLI ALLEATI VOGLIONO PERSONALITÀ CREDIBILI»
Regionali, tavolo del csx in alto mare. Nel Pd Verrastro ed altri spezzano gli indugi: per costruire una coalizione ampia, nessun diktat sui nomi
Partito democratico di Basilicata e futuribile coalizione di centrosinistra: la candidatura del prescelto dalla “Lista dei Vescovi”, il fondatore di Auxilium Angelo Chiorazzo, ancora non è ufficialmente saltata, ma si moltiplicano le istanze per spronare le attività pattizie ad andare in quella direzione. All’interno del Partito democratico lucano, l’unione per bypassare la sordità del segretario regionale Giovanni Lettieri, e dribblare l’ostruzionismo di certe correnti, chiedendo alla segretaria nazionale Elly Schlein, già informata e appellata nella sua veste di garante, «di richiamare il Pd Basilicata, affinché scelga un candidato giovane, capace, competente responsabile e carismatico da poter proporre ai nostri potenziali alleati». In vista delle regionali dell’anno prossimo, nel centrosinistra il processo che va dalla strutturazione strategica, che comprende le reali poste in gioco, alla fase tattica per approdare, infine, alla soluzione negoziale, a seguito dell’indicazione di Chiorazzo presidente, non è neppure ancora iniziato. Il portatore di interessi Chiorazzo che il fondatore di Auxilium nasconde dietro un civismo d’apparenza, al momento rappresenta sempre meno quella figura in grado di poter sciogliere il conflitto tra i diversi interessi delle differenti parti in causa. L’epifania Chiorazzo ha, come era prevedibile, reso per i possibili alleati più “costoso” accettare la proposta che rilanciare con conseguente innalzamento del livello conflittuale che di partenza, il paradosso creato dal fondatore di Auxilium, c’era, ma ad un grado da accettabile minimo sindacale dato l’istituenda coalizione politica che, per plurimi aspetti, rappresenta se non un inedito politico lucano, un esperimento, nell’accezione positiva del termine, originale. Potenzialmente 4 i partiti della coalizione di centrosinistra: Pd, Movimento cinquestelle, Azione ed Italia Viva. Se per il Movimento cinquestelle è improbabile l’alleanza con il centrodestra qualora il diniego alla coalizione del Pd, per i restanti due non è possibile arrivare alla stessa conclusione. Di contro, però, un’alleanza di centrosinistra a 3 e senza i cinquestelle, comunque favorirebbe indirettamente, ed in maniera rilevante, il centrodestra. Chi si è preoccupato quasi in via esclusiva di proporre “cose vecchie” con un vestito nuovo, Angelo Chiorazzo, si è ritrovato a perdere pezzi col trascorrere dei giorni. All’interno del Partito de- mocratico, i dubbi oltre ad aumentare, sono stati messi anche nero su bianco. A farlo, Barbara Verrastro (segreteria regionale Pd), Mauro Tucciariello (presidente Consiglio comunale di Rionero in Vulture), Michele Cusanna (assemblea provinciale di Potenza), Gloria Verrastro (assemblea cittadina Potenza), Luigi Corniola (segretario Pd Tolve), Nicola Scazzuso (direttivo Pd Tolve), ed Alberto Bochicchio (assessore Comune di Ginestra). Azzerare i nomi, in primis quello di Chiorazzo, per, ripartendo dai programmi, il «terreno di battaglia comune da coltivare insieme alle altre forze di opposizione», arrivare ai condivisi criteri guida per l’individuazione del candidato presidente alla Regione del centrosinistra: «I nostri alleati vogliono personalità credibili, serie, competenti, nuove e libere e che conoscano la politica».
«BASTA PIGRIZIE PARTITICHE»
«Marzo 2019 – hanno scritto Verrastro e gli altri citati -: il Pd perde la guida della Regione Basilicata. Tantissimi lucani hanno deciso di non votare o di votare a destra. Non hanno scelto noi. Anzi, gran parte di essi hanno pensato che il centrosinistra fosse stato corresponsabile del sottosviluppo della nostra regione. Dopo la sconfitta nel 2018 alle politiche, il 2019, nel mezzo diverse sconfitte comunali ed in ultimo il 25 settembre 2022, sarebbe da irresponsabili non trovare un terreno di battaglia comune da coltivare insieme alle altre forze di opposi- zione». «Il Pd, in grave crisi in tutto il Paese – hanno proseguito -, ha avviato dopo la direzione nazionale, riunita il 28 ottobre 2022 un percorso per il congresso costituente del nuovo Pd. Il 12 marzo scorso Elly Schlein è divenuta la nuova Segretaria del Pd. Il congresso, che è la massima espressione di democrazia interna, implica un passaggio di lotta politica vera e quindi anche aspra su ciò che fisiologicamente divide: la proposta politica. Oggi noi militanti, attivisti, dirigenti, amministratori, appassionati di politica vogliamo che lo spirito costituente sia presente anche e soprattutto per le scelte che incideranno sulle prossime elezioni regionali. Se a livello nazionale è stata eletta una novità, quale è la nostra segretaria, anche la nostra terra merita un politico capace, che sappia guidare il popolo del centro sinistra e la Basilicata tutta». «Non possiamo più rimandare alcuna decisione – hanno rimarcato -. Vogliamo che il prossimo Presidente della Regione Basilicata sia una personalità che possa riscattare il nostro partito e che possa farci governare per i prossimi 5 anni assieme ai nostri alleati. Il nostro popolo e i nostri alleati vogliono personalità credibili, serie, competenti, nuove e libere e che conoscano la politica. E non possiamo nemmeno permetterci di essere lontani dalla più grande traiettoria di sviluppo democratico: la rivoluzione femminile in atto. Il nostro è un appello a tutte le democratiche, a tutti i democratici e a tutti coloro i quali amano la Basilicata. Apriamo il dibattito per decidere il metodo riguardante la scelta del nostro prossimo Presidente». «Abbiamo bisogno – hanno concluso Verrastro e gli altri citati – di un partito che sappia scegliere e che non si rifugi in antiche pigrizie partitiche. Vogliamo scegliere, vogliamo votare, vogliamo vincere! Apriamo una fase costituente anche in Basilicata. Ora o mai più. Facciamoci vedere».
A.Carponi