LA PAURA DI SPERANZA
TACCO&SPILLO
Forse non tutti sanno che dietro la discesa del Beato Angelico Chiorazzo dentro il mondo peccaminoso della politica non c’è solo il tavolino della famosa seduta spiritica con cui è stata evocata la sua candidatura, ma anche lo zampino del solito Roberto Speranza, ormai passato alla storia repubblicana come l’autore d’un libro subito andato al macero e d’un governo della sanità in completa inadeguatezza e pieno d’effetti fallimentari per il bisogno di salute dei cittadini. Ora per sacro pudore cristiano eviteremo d’infierire su questa strana teologia politica, fatta d’una trama lunga ed equivoca di potere, curia e socialismo marxista come eviteremo di canzonare lo spirito molliccio dei facinorosi dem che di colpo hanno perso voce, carattere, perfino dignità politica e si sono autoinflitti il Beato, ma alla fine ancora una volta a saltare all’occhio è la paura di Speranza di misurarsi direttamente in Basilicata, visti peraltro i precedenti elettivi non proprio gloriosi ed acchiappati prima per un soffio in Toscana, peraltro dopo la bocciatura lucana e poi con il paracadute di Napoli grazie ai voti di De Luca. Scrive Spinoza:“La paura non può essere senza speranza né la speranza senza paura”.