L’INTENSA VITA DEL CENTENARIO NUNZIO
Per la sua festa ha voluto delle donazioni che andassero all’Unicef per aiutare i bambini nel mondo
Nunzio Iannuzzelli è nato il 26 novembre 1923 a Sant’Andrea di Conza. Prima di raccontare la sua intensa vita però, cominciamo dalla festa del suo compleanno, organizzata in grande stile presso la “Fornace”, luogo di ritrovo della cittadinanza per tante occasioni.
Qui si è svolta la Santa Messa, ed è stata consegnata una targa dall’Amministrazione comunale a Nunzio, che però ha espresso un desiderio per questo compleanno speciale: che fossero fatte delle donazioni da devolvere all’Unicef per aiutare i bambini nel mondo, vittime di tante tragedie.
Questo è il cuore grande di Nunzio, secondogenito di 5 figli. Oggi, oltre a lui, è vivente solo una sorella, circondata dall’affetto dei familiari in Toscana.
I suoi genitori erano entrambi contadini e Nunzio ha frequentato la scuola elementare fino alla 4^ classe, dopodiché si è dedicato al lavoro nella azienda agricola familiare, tra piante di vite e numerosi capi di bestiame.
Nunzio ha conosciuto da vicino il fenomeno dell’emigrazione, essendosi trasferito all’età di 34 anni in Francia, precisamente nella regione della Seine-et-Marme, vicino Parigi.
Qui lavorò in un vivaio, continuando così a svolgere, anche in terra straniera, il suo mestiere per ben 35 anni.
Nunzio ricorda che erano tanti i ragazzi, spagnoli, portoghesi, polacchi e italiani e per lui non fu difficile imparare la lingua ospitante, in quanto a lui ben comprensibile e soprattutto essendo ben predisposto ad impararla.
Nel 1939 si arruolò nell’aeronautica militare, fu mandato a Chieti, ma durò poco, perché nel 1943 vi fu l’armistizio e potè tornare a casa. Oggi così commenta quella, e le guerre attuali: «Sono inutili, occorre il dialogo, per risolvere i problemi».
Ma un’altra data importante nella sua vita è segnata il 28 gennaio 1952, quando corona il suo “sogno d’amore” conoscendo la donna che diventerà sua moglie, grazie all’amicizia che legava la ragazza alla sorella Pompea.
Per Nunzio da quel giorno scoccò il “colpo di fulmine”, dal cui amore nacquero 2 figli, Vincenzo e Concetta, e poi 2 nipoti, Manlio e Gianluca.
L’animo di Nunzio era predisposto al bello, amò ed ama ancora oggi l’arte, tanto che nel tempo libero in Francia, visitò i musei, il Louvre, che conobbe benissimo ed il Petit Palais. La sua grande passione era il mondo nella sua interezza: sul suo comodino non mancano mai un atlante riviste che spaziano dalla geografia economica a quella politica.
Le sue giornate da centenario vedono la sveglia suonare alle 7:30, segue una doccia, la colazione e le informazioni in Tv. Alle 12:00 in punto si pranza, poi c’è il riposo pomeridiano e ci si avvia verso sera, con la cena alle 17:00 e a letto alle 19:00. Nunzio non annovera vizi di alcun tipo, non ha mai fumato o bevuto, e non apprezza i bagordi.
Ai giovani santandreani, e non solo, infine rivolge un messaggio: «Rispettate i vostri genitori e studiate, perché la cultura è la salvezza dell’umanità.