ADI, COVIELLO VUOLE INDAGARE
La torta dell’assistenza domiciliare: chi ha mangiato, chi lo fa e vorrà farlo. Il capogruppo di FdI apre i giochi
L’assistenza domiciliare integrata (ADI), viene definita dagli esperti di sistemi economici, come una delle migliori espressioni di quello che viene chiamato Welfare Community. Quando iniziò la polemica contro l’eccessivo peso del- lo Stato Sociale, i sistemi di Welfare Community furono ben attenzionati dall’opinione pubblica, dalla politica e, soprattutto dal mondo delle cooperative. Le cooperative, per banalizzare il messaggio, in nome di una supposta sussidiarietà verti- cale e di una immaginata comunità solidale, sono riuscite a conquistare ampie fette di mercato e di attività pubbliche che prima erano di esclusivo interesse dello Stato o delle Regioni. L’ADI è esattamente una di queste forme di Welfare Community nel quale il pubblico mette i soldi e il privato i servizi. In pratica, stante il principio universale e gratuito della Sanità in Italia, la Repubblica paga le società che gestiscono il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata. Un servizio importantissimo che consente a molti cittadini di poter assistere propri familiari gravemente malati a casa propria senza alcun esborso economico a carico dell’utente essendo tutti i costi a carico dell’erario regionale.
IN BASILICATA LA FETTA DI MERCATO
La Regione Basilicata investirà (secondo quanto asserito da Tommaso Coviello in una sua interrogazione) nei prossimi anni una somma pari a 70 milioni di Euro. Somma decisamente rilevante sulla quale, però, il Capogruppo di Fratelli d’Italia Coviello vuole vederci chiaro. Infatti, con la sua interrogazione ha chiesto chi si sia occupato di Assistenza Domiciliare Integrata in Basilicata ne- gli ultimi anni. In soldoni Coviello vuole sapere chi ha mangiato la torta dell’Adi in Basilicata. Una interrogazione che, rivolta alla Giunta Regionale, speriamo abbia riscontri e risposte a breve.
UN CONFLITTO DI INTETRESSI?
Risposte che consentirebbero di dipanare tutti i dubbi che nascono dai chiacchiericci cui tutti noi assistiamo. Le voci di Popolo, infatti, raccontano che a gestire il servizio sia la Cooperativa Auxi- lium, fondata proprio da quel Angelo Chiorazzo che, accettato come leader dal PD punta a diventare il leader del campo largo. Proprio questi potenziali conflitti di interessi sarebbero alla base delle resistenze da parte di M5S, socialisti ed altri ad accettarne la leadership. Tommaso Coviello vuole, insomma, sapere se quelle voci, quei potenziali conflitti di interesse etc..siano vere o soltanto dicerie. La Giunta adesso dovrà rispondere e il dibattito si potrà avviare con carte alla mano.
Di Massimo Dellapenna