PER IL SINDACO SORANNO ULTIMA CHIAMATA SUI DEBITI RIFIUTI
Sul milione di euro, notificato l’atto di precetto: in assenza di risposte, l’esecuzione forzata del decreto ingiuntivo
A Salandra, per il sindaco Giuseppe Soranno, sul punto di scoppiare, parte della bolla della «pesante insolvenza» del Comune in dipendenza di 2 decreti ingiuntivi, l’uno, per i lavori della discarica comunale, da 1milione e 600mila euro, e l’altro, per la raccolta differenziata, di circa 1milione e 300mila. Proprio sulla raccolta differenziata, per Soranno è arrivata l’“ultima chiamata”. Ultima chiamata che tecnicamente corrisponde alla locuzione «atto di precetto». Per il sindaco, conto alla rovescia (10 giorni), prima del fine tempo. Sul credito vantato da Progettambiente società cooperativa srl, ceduti a Polluce Spe Srl, società per la cartolarizzazione dei crediti, richiesto il pagamento, altrimenti in caso di mancato adempimento, l’esecuzione forzata nei confronti del debitore, come per Legge. Soranno, da sindaco del comune capofila, ha convocato gli omologhi di Accettura, San Mauro Forte, Garaguso, Calciano e Oliveto, per la definizione, «non più rinviabile», dopo anni se n’è accorto pure lui, della questione. Soranno, che ancora non sa degli assenti alla sua convocazione, da quando si è potuto apprendere più di un primo cittadino non si presenterà, finora alle pretese economiche citate, ha risposto con quasi indifferenza l’attuale Amministrazione Comunale giustificato, secondo la sua versione, dal fatto di «aver ereditato» la pratica «dalla precedente Amministrazione». Prima della sua elezione nel settembre del 2020, la Giunta comunale precedente aveva, però, conferito l’incarico legale per la difesa dell’Ente nei confronti di Progettambiente ritenendo di aver onorato gli impegni e che la società non avesse nulla altro a pretendere. Ad ogni modo il nodo si è formato con Soranno che non ha dato corso e, soprattutto, ha incassato senza colpo ferire il decreto ingiuntivo notificato nel gennaio del 2021 al Comune di Salandra ed al Tribunale di Matera. Decorso il termine di 40 giorni dalla notifica del decreto ingiuntivo, in assenza di opposizione da parte dell’Amministrazione debitrice, il decreto ingiuntivo è stato dichiarato esecutivo. Adesso, l’«atto di precetto». La migliore delle ipotesi all’orizzonte, sembra essere quella di un accordo di composizione della crisi con un piano di pagamento. Ad ogni modo, nel breve si saprà il prosieguo. A Salandra, il sindaco Soranno in cerca di soluzioni per la «pesante insolvenza».