AUTOMOTIVE, A POTENZA IL SEGRETARIO NAZIONALE DELLA FIM CISL ULIANO PER UN ESAME DEL COMPARTO
Dopo il tavolo di settore della scorsa settimana al Ministero, meeting nel capoluogo per fare il punto sull’esito della riunione
Il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano sarà oggi a Potenza (Meraki, ore 9:30) per illustrare al Consiglio generale della Fim Cisl Basilicata l’esito della prima riunione, mercoledì scorso al ministero delle Imprese e del Made in Italy, del tavolo nazionale sull’automotive. I lavori saranno introdotti dal segretario generale Gerardo Evangelista. Interverrà, altresì. il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo. Sotto osservazione anche la situazione del comparto metalmeccanico in Basilicata. Si ricorda che presso il MiMIT a Roma – dove si è svolto l’ultimo dei tavoli automotive tra le Organizzazioni Sindacali, il Gruppo Stellantis, Anfia e i presidenti e rappresentanti delle Regioni (in cui sono presenti impianti produttivi), alla presenza del Ministro Urso e della sottosegretaria Bergamotto – è stato annunciato l’avvio di cinque tavoli di lavoro presidiati dal Ministero rispettivamente: uno sulle produzioni e in particolare su come utilizzare i 6 miliardi di risorse del fondo automotive; un secondo tavolo sulla componentistica, efficientamento produttivo, energia e logistica; un terzo su sviluppo e innovazione del settore; uno sulla componentistica e infine uno su occupazione e formazione. I tavoli verranno convocati già da questo mese. Il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano ha sottolineato l’importanza di aver finalmente convocato un tavolo di settore con il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera dell’auto. «Per affrontare le transizioni in atto nell’automotive è importante indirizzare in maniera preci- sa gli investimenti. Certo – ha detto Uliano – siamo tutti d’accordo sugli obiettivi di aumento della produzione, ma sia ben chiaro che se parliamo di 1 milione di veicoli, la produzione deve aumentare di un terzo, se si tratta di un milione di auto questo significa oggi raddoppiare la produzione. Per quanto riguarda ciascun sito produttivo, la discussione dovrà riguardare, non tanto l’italianità dei brand Stellantis, quanto, quali e quanti nuovi modelli saranno prodotti nel nostro Paese. Oggi il gruppo è una multinazionale che produce già in Italia marchi come Jeep, Dodge e in futuro anche DS e Opel, se su alcuni stabilimenti abbiamo delle missioni produttive certe come quello di Melfi, su altri siti c’è la necessità di fare un approfondimento e definire nuovi modelli e i tempi di partenza». Per questo secondo Uliano, «serve una discussione sulla saturazione degli stabilimenti, sui modelli che in futuro saranno prodotti e su come aumenteranno volumi e investimenti in R&S. Per quanto riguarda i 6 miliardi rimasti (rispetto agli 8 mld che costituivano il fondo dell’auto), essi -spiega il segretario nazionale Fim Cisl – devono essere usati non solo per l’acquisto, ma per investire sull’offerta, sull’industria e sulla filiera della componentistica, che altrimenti rischierebbe di abbandonare l’Italia o di avere un forte ridimensionamento. La discussione aperta al Ministero – conclude Uliano . dovrà proseguire con la con- vocazione di tavoli operativi e concreti per creare le condizioni di sviluppo e di crescita dei volumi produttivi e occupazionali, per i stabilimenti Stellantis in Italia e per il settore della componentistica»