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CHIORAZZO SI BUTTA: L’ESORDIO

Nel centrodestra si parla solo a Roma. Da Potenza pellegrinaggi tutti contro tutti. Il fondatore di Auxilium si presenta urbi et orbi sabato al Park Hotel. Secco no da parte del M5S

Angelo Chiorazzo non intende aspettare più i tempi della politica ed è pronto a rompere gli indugi per ufficializzare la sua discesa in campo. Il cero si consuma, la processione non cammina, il tempo trascorre e la coalizione non si allarga, così il re delle Cooperative ha deciso di rivolgere il suo messaggio urbi et orbi alla cittadinanza per spiegare le ragioni della sua discesa in campo. Ad oggi la candidatura non sta riscuotendo il consenso sperato. A sostegno di Chiorazzo si è schierato solo Giovanni Lettieri ed il Partito Democratico che, malgrado l’unanimismo di deliberazione, non trova neanche una vera unità sul nome. Ancora distanti il Movimento Cinque Stelle, i Socialisti, i Verdi, Azione e Italia Viva mentre +Europa ha già dato il suo secco no al sostegno, preferendo sostenere Volt.

SABATO AL PARK HOTEL

Per annunciare la sua epifania, Chiorazzo ha deciso di scegliere il Park Hotel. Un’idea che tradisce il timore di non riuscire a riunire le folle oceaniche. La struttura non è da grande kermesse, di solito i candidati Presidente hanno scelto sempre i teatri cittadini ed il “Don Bosco” in particolare per fare mostra muscolare. Chi conosce la ritualità della politica lucana sa che il Park Hotel è stato sempre scelto da singoli partiti o da singoli candidati mai da leader di coalizione. Ad ogni buon conto la scelta è coraggiosa. Una azione che praticamente mette la politica di centrosinistra al- la berlina e la costringe ad inseguire. Ora è da capire se il campo largo è pronto a diventare il traino monco di Chiorazzo o se, in un sussulto di dignità, riaffermerà la propria volontà di decidere il da farsi senza subire una decisione esterna.

LA REAZIONE DEL M5S

Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, lo si studia in ogni libro di fisica e la politica non ne è esente. E così, all’annunciata prova muscolare di Chiorazzo fa seguito l’immediata reazione del Movimento Cinque Stelle. Nelle scorse settimane c’era stato un botta e risposta tra i vertici politici del Movimento e alcuni esponenti locali con i secondi che, in alcuni casi, avevano aperto alle avances di Chiorazzo mentre i primi avevano tenuto ben ferma la barra della posizione politica. In queste ore è arrivato un comunicato stampa deciso da parte del Coordinamento del partito di Conte che, pur aprendo alla possibilità di un dialogo con il centrosinistra in vista delle elezioni regionali, ha chiaramente sbarrato la strada ad ogni ipotesi di candidatura imposta dall’esterno. Il M5S rivendica, numeri alla mano, la propria centralità nella coalizione ed è disponibile al dialogo con le altre forze ma non intende accettare supinamente un candidato autoproclamatosi e benedetto soltanto dal Partito Democratico. In pratica avvisa il centrosinistra che il dialogo deve partire dall’idea che le candidature vanno condivise partendo dai numeri espressi nelle elezioni politiche e avvisa Chiorazzo che non si lascerà sedurre né blandire da prove muscolari più o meno riuscite.

IL CENTRODESTRA FERMO

Assolutamente opposta la situazione nel centrodestra. La coalizione non parla, non si riunisce, non si muove e non discute. Vero è che la decisione compete a Roma. Vero è che la storia del centrodestra è una storia di centralismo decisionale nel quale c’è poco spazio per le scelte locali. Vero è che questo decisionismo è la base e il fondamento della vittoria ma è anche vero che non si è mai vista una così grande apatia e indifferenza da parte del territorio.

SOLO IN BASILICATA È COSÌ

In Sardegna, il segretario regionale di Fratelli d’Italia, Antonella Zedda ha avuto il coraggio e l’autorevolezza di riuniore il tavolo degli alleati per iniziare almeno a fissare dei paletti di discussione. In Basilicata tutto ciò non sta avvenendo, non è avvenuto e non è in procinto di succedere. La cosa più grave è che, non solo manca la capacità e la volontà di farlo, ma che ciascuno dei protagonisti della politica nel centrodestra gioca soltanto per sé stesso. Come da tradizionale vassallaggio, ciascuno di loro in questi giorni si sta recando dal proprio dominus politico per presentare se stesso, le ragioni per cui sarebbe il miglior candidato e vantare se stesso. Uno spettacolo indecoroso che non salva nessuno e che, invece di mettere al centro il Partito o gli interessi regionali, pone centralità solo a se stesso e ai propri interessi. Le cronache ci raccontano di assessori regionali che chiedono al proprio partito di rinunciare alla Presidenza per dare a lui la candida- tura a Sindaco di Potenza, di deputati e senatori pronti a portare avanti se stessi o loro figliocci, di cortigiani di più o meno antica fede proni nel sostegno a questo o a quel candidato. Uno spettacolo da basso impero, un sistema indecoroso che speriamo finisca presto. Il centrodestra ha tutte le carte in regola per vincere le elezioni, purché non si addormenti.

Di Massimo Dellapenna

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