LA BASILICATA COL FRENO A MANO
TACCO&SPILLO
Non s’è fatto in tempo nemmeno a riposare le orecchie per lo strombazzare delle magnifiche sorti sulla Basilicata di cui questi indomiti patrioti parlano a vanvera e con una petulanza ipnotica per far dormire le coscienze dei poveri lucani che ci ha pensato bene la CGIA di Mestre col suo ultimo report sulla ripresa economica delle Regioni ai livelli pre-Covid a farci capire quanto la loro flemma sia ormai come un freno a mano per lo sviluppo della nostra regione e su cui il centrosinistra per vincere dovrebbe, prima o poi, quagliare qualcosa di più che la furbata d’un evangelismo escatologico, peraltro in pieno suk andreottiano. Ora lasciamo stare l’acrocco psicoanalitico di far diventare un’incapacità addirittura un vanto politico come lasciamo stare la genialata di spacciare un’iconografia farlocca del cambiamento, fatto per metà con la sostituzione burocratica di napoletani e per l’altra con la riesumazione manageriale di vecchie conoscenze del centrosinistra proprio come Musacchio, ma viene davvero indignazione e rabbia a scoprire che sulla ripresa regionale per colmare il gap pre-pandemico siamo la tartaruga d’Italia. Canta Dile:“Col freno a mano che fa da sipario”.