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PARIFICA SÌ, MA CON ECCEZIONI

Corte dei Conti, Bilancio Regione 2022: disallineamenti contabili ed altre criticità. I soldi ci sono, i problemi anche

Le criticità non mancano, ma ci sono anche fattori positivi: la Regione Basilicata deve e può migliorare la propria gestione contabile. Si è tenuto ieri, il Giudizio di parifica del Rendiconto generale della Regione Basilicata relativo all’esercizio 2022. Sulla base e nei limiti delle risultanze istruttorie, alla luce degli esiti del contraddittorio espletato, sentite le richieste del Procuratore regionale Vittorio Raeli, la Sezione regionale di controllo per la Basilicata, presieduta dal presidente Giuseppe Tagliamonte, relatori i referendari Lorenzo Gattoni e Antonella Romanelli, ha accertato e pronunciato la parifica del Rendiconto, nelle componenti del con- to del bilancio, del conto economico e dello stato patrimonio, ma con specifiche eccezioni di capitoli e poste nella misura in cui sono stati riscontrati come difformi rispetto alle prescrizioni ed ai principi dell’Ordinamento giuscontabile, con effetti riflessi sul risultato di amministrazione e sui correlati saldi. Non è stata parificata, inoltre, la parte accantonata del risultato di amministrazione, nella misura in cui è stata riscontrata come non conforme ai suddetti principi giuscontabili. Tra le eccezioni, i capitoli di Bilancio che contabilizzano spese per il personale sostenute in violazione di Legge. Tra le criticità espresse, quelle relative agli «incarichi dirigenziali avvenuti “intuitu personae”» e «la mancata approvazione dei bilanci di alcuni enti subregionali». Non solo. Mancano fondi di accantonamento connessi al rischio da maggiori residui passivi che potrebbero emergere a seguito della definizione dei rapporti di debito-credito con Enti locali e Università: «l’annosa e grave problematica non è stata ancora definitivamente portata a soluzione, stante l’attuale persistenza di disallineamenti». Per oltre 1 milione di euro, problemi di contabilizzazione delle obbligazioni giuridicamente perfezionate attive. Vari capitoli, sono stati esclusi dalla parifica per il mancato accertamento ed impegno dei relativi importi di competenza dell’esercizio 2022 che sono stati rimandati all’esercizio 2023. Per quanto riguarda il risultato di amministrazione, non parificata la parte in cui contabilizza non contabilizza oneri relativi ad obbligazioni passive giuridicamente perfezionate nell’esercizio di esigibilità delle obbligazioni stesse, nonché ulteriori oneri «in ragione dell’intempestivo ed irregolare riconoscimento di debiti fuori bilancio». Come ha sottolineato il Magistrato relatore Romanelli, già nei precedenti giudizi di parifica era stata rilevata la problematica concernente il mancato tempestivo impegno contabile di quanto dovuto dall’Amministrazione regionale per l’acquisizione di beni e servizi relativi al Trasporto Pubblico Locale (Tpl), «con conseguente sopravvalutazione dei risultati di amministrazione», nella parte in cui non vengono contabilizzati gli oneri relativi ad obbligazioni passive giuridicamente perfezionate nell’esercizio di esigibilità dell’obbligazioni stesse. La criticità in questione interessa anche il 2022: «Si è riscontrato infatti che la Regione non ha impegnato nell’esercizio di competenza la complessiva somma di 2 milioni e 650 mila euro, procurandosi, in tal modo, un inopinato allargamento della capacità di spesa di carattere discrezionale».

FONDO CONTENZIOSO

Cause, altre problematicità. Per la magistratura contabile, la stima del fondo contenzioso rappresenta «una criticità strutturale». Il Collegio dei revisori, continua a segnalare di aver in più occasioni richiesto alla Regione «un elenco completo delle cause pendenti», ma «alcun riscontro». Non con precisione verificabile, di conseguenza, la congruità del fondo in esame, né in positivo né in negativo. Rimarcata, pertanto, la mancata ricognizione «puntuale e periodica» del contenzioso da parte della Regione, unitamente all’assenza di una adeguata stima del rischio di soccombenza. «Problematiche, queste – ha aggiunto Romanelli -, peraltro aggravate dal fatto che la disamina del fondo cassa giacente presso il tesoriere evidenzia un trend costante dei pignoramenti: nell’esercizio 2022, infatti, si registrano quote vincolate per pignoramenti per 9 milioni e 586 mila euro».

Ferdinando Moliterni

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