QUALITÀ DELLA P.A. MATERANO A PICCO
In base all’indice Iqi, la Basilicata nella 2a metà della classifica italiana: il Potentino in 68esima posizione
Si stima che in Italia vi siano circa 160 mila norme, di cui poco più di 71 mila approvate a livello nazionale e le rimanenti 89 mila promulgate dalle Regioni e dagli Enti locali. Un groviglio legislativo che è 10 volte superiore al numero complessivo, pari a 15mila e 500, di provvedimenti di legge presenti in Francia (7mila), in Germania (5mila e 500) e nel Regno Unito (3mila). Se la produttività media del lavoro delle imprese private è più elevata nelle zone con una Amministrazione pubblica più efficiente, l’inefficienza della Pubblica amministrazione ha un impatto economico negativo maggiore per le piccole imprese piuttosto che per le grandi, «ostacolando, in particolar modo, gli investimenti». In base all’indice Institutional quality index (Iqi), che misura la qualità delle Istituzioni pubbliche presenti in tutte le realtà territoriali italiane, dall’associazione Artigiani e piccole imprese Cgia di Mestre, la riproposizione della classifica italiana. L’indice Iqi, recentemente aggiornato al 2019, può assumere un valore che va da 0 a 1. L’Iqi misura la qualità delle istituzioni pubbliche a livello provinciale e si basa su dati oggettivi e considera i servizi pubblici, l’attività economica territoriale, la giustizia, la corruzione, il livello culturale e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica
EFFICIENZA: PAESE SPACCATO
Per l’Italia, come da report della Cgia di Mestre, «il risultato che emerge dall’applicazione di questo parametro ci consegna un Paese spaccato a metà: se i livelli di eccellenza più elevati della nostra Pubblica amministrazione a livello territoriale si concentrano prevalentemente al Nord, quelli più modesti, invece, si trovano al Sud». La realtà territoriale più virtuosa d’Italia è Trento, con indice Iqi 2019 pari a 1: rispetto a 10 anni prima la provincia trentina ha recuperato 2 posizioni a livello nazionale. Seguono al secondo posto Trieste e al terzo Treviso. Appena fuori dal podio scorgiamo Gorizia, Firenze, Venezia, Pordenone, Mantova, Vicenza e Parma. In sintesi, nei primi 10 posti, ben 8 province appartengono alla macro area del Nord-Est. In coda, invece, Catania, Trapani, Caltanissetta, Crotone e Vibo Valentia che, purtroppo, occupa l’ultima posizione, la 106esima, con Iqi pari a 0,0.
LA BASILICATA: IL MATERANO A PICCO
Sia il Potentino che il Materano, sono oltre la metà classifica. La provincia di Potenza è al 68esimo posto: in 10 anni ha recuperato 4 posizioni ma in termini di efficienza, pochi passi in avanti. L’Iqi è leggermente migliorato: Iqi 2009 pari a 0,435, mentre l’Iqi 2019 pari a 0,486. Peggio la provincia di Matera all’84esimo posto. In 10 anni, il Materano ha perso 14 posizioni. Uno dei cali più marcati a livello italiano. L’Iqi del 2009 era pari a 0,439, mentre l’Iqi 2019 è pari a 0,335. In generale, come rimarcato dalla Cgia di Mestre, le procedure amministrative costano alle imprese 103 miliardi l’anno, di cui 80 sono in capo alle Pmi. «Il cattivo funzionamento della macchina pubblica provoca degli oneri in capo alle imprese molto pesanti – riporta lo studio -. Secondo alcune stime, nell’anno precedente al- l’avvento del Covid l’espletamento delle procedure amministrative richieste dalle istituzioni pubbliche al sistema delle imprese italiane ha sottratto a queste ultime ben 550 ore di lavoro che, tradotte in euro, equivalgono ad un costo complessivo pari a 103 miliardi di euro, di cui 80 sulle spalle delle Pmi e 23 su quelle delle grandi imprese».