REGIONALI, GINCANE E TORNANTI
Nel cdx Lupi e Cannizzaro di “Noi moderati” provano a spronare la coalizione:«Il csx ha scelto, ora tocca a noi». Su Chiorazzo i 5S preferiscono il silenzio. Azione, Pittella e Pessolano: «Siamo netti, per noi è no»
Tra costruita ingenuità da un lato e contrapposto irrigidimento della contrarietà dell’altro, fine settimana lucano all’insegna delle manovre politiche nel centrosinistra. Movimenti registrati anche nel centrodestra, anche se, seppur con qualche ripassata critica, più organici alla naturale dinamica di coalizione. Al Park Hotel di Potenza, all’insegna dello slogan “Basilicata una storia nuova”, il fondatore di Auxilium Angelo Chiorazzo, l’indicato candidato alla presidenza della Regione dalla “Lista dei Vescovi” e dal Partito democratico, ha fatto la sua prima uscita pubblica. Una sorta di matrimonio della mano sinistra. Al morganatico, non ufficialmente presenti, se non con autonomi singoli abbastanza preoccupati dalla propria sopravvivenza politica, il Movimento 5 stelle. Al leader nazionale Conte, il suo ex Ministro della Sanità Roberto Speranza, col vistoso, ed a favor di platea, abbraccio a Chiorazzo, ha voluto lanciare il messaggio che del fondatore di Auxilium ci si può fidare. Conte, però, ancora non è convinto. Un problema non secondario perchè le concrete possibilità di vittoria alle prossime regionali lucane che si svolgeranno nel 2024, per la costituenda coalizione di centrosinistra dipendono proprio dall’alleanza piena con i pentastellati. I 5stelle, dal canto loro, a parte qualche schermaglia, ancora non hanno deciso di tirare, pur avendone di diversi in canna, il colpo risolutivo per far cadere al Pd la “spada” Chiorazzo. La Schlein invece, costantemente non pervenuta.
AZIONE: IL «NO» A CHIORAZZO
Dalle porte del capoluogo al centro storico: al Grande Albergo il secondo congresso regionale di Azione Basilicata: «Noi su Angelo Chiorazzo siamo stati molto netti e continuiamo a esserlo, abbiamo espresso una valutazione non positiva». Così il consigliere regionale, ex presidente di Regione, Marcello Pittella ed il rieletto segretario regionale del partito, Donato Pessolano. Riferendosi a Chiorazzo, Pittella ha aggiunto che «per la valutazione non positiva, ovviamente non c’entra lui, come persona, come imprenditore e come nome, c’entra molto la metodologia politica usata, che è sostanza, e chi ha proposto la sua candidatura, che non nasce da un moto spontaneo del popolo lucano». A distanza, dal Park Hotel Chiorazzo ha come replicato che le primarie «non sono nè un tabù, nè un dogma». Per i socialisti lucani, la stoccata di Livio Valvano al Pd: «È iniziato il mercimonio, altro che il millantato dialogo». «Telefonate e incontri si intensificano – ha sottolineato Valvano -. Non credeteli, vi prometteranno ogni cosa. È questa la Basilicata da cui dobbiamo prendere le distanze. In questa losca avanzata riconoscerete la Basilicata marcia che dobbiamo far emigrare dalle nostre coscienze».
«MODERATI FONDAMENTALI PER LA VITTORIA DEL CDX»
Per il centrodestra, al teatro Principe di Piemonte, sempre a Potenza, con il leader nazionale Maurizio Lupi, la convention regionale di “Noi moderati”. «Andiamo avanti e saremo protagonisti di quel pezzettino di storia di cui siamo responsabili – ha dichiarato il segretario regionale Francesco Cannizzaro -. E lo faremo insieme ai nostri alleati in un’ottica di collaborazione leale ma sempre rispettosa della dignità di ciascuno anche nelle differenze di vedute e di valori, che noi sempre faremo valere». «Il centrosinistra ha scelto un candidato, ora la palla passa a noi, al centrodestra, che ha il dovere di scegliere la proposta migliore per questa terra e l’interprete migliore di questa proposta – ha aggiunto e concluso Cannizzaro -. Una politica in continua evoluzione ci consegna una nuova geografia delle forze in campo, complice un sistema elettorale regionale diverso da quello nazionale che rende necessario la formazione di coalizioni per essere competitivi ed oggi è con questo che bisogna fare i conti. Il voto alle politiche di un anno fa ci ha restituito una maggioranza ampia ed un governo stabile di centrodestra. Una coalizione che ha dimostrato una stabilità tale da sopravvivere a molti scossoni». «I centristi e i moderati – ha rimarcato Lupi – sono fondamentali per la vittoria del centrodestra. Bardi ha fatto bene su alcune cose, su altre si deve migliorare».