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ALTRO CHE STORIA NUOVA

TACCO&SPILLO

Se c’è qualcosa che ci fa arrabbiare è l’ossessiva e  furbastra manipolazione delle parole che per fatti di bassa propaganda svolazza in aria tanto dal campo hobbit di questi indomiti patrioti, tanto da quello della schiera agitata dei chierichetti pro Chiorazzo. Perciò col garbo letterario di Dostoevskij potremmo perfino invocare l’etica della scrittura secondo la quale “con le parole bisogna essere onesti”, ma dubitiamo che le parti sappiano buttarla in letteratura che pure insegnerebbe molte più cose dei soliti acrocchi dorotei, peraltro fuori tempo e di dubbia moralità ed invece più oscenamente si continua a pulirsi dall’antico con gli arzigogoli lunari della storia nuova. Ora però quelle facce che s’animano trasversalmente di sorrisetti accomodanti, di civettuoli vanti, d’inutili vaniloqui e che vanno da Folino a Liuzzi, da Bubbico a De Filippo, da Chiurazzi a Boccia, compresi i cooptati in sinistra allegria degli ex enfant prodige Speranza e Lacorazza non possono che dir qualcosa di definitivo proprio contro l’iconografia del cambiamento che si vuole spavaldamente apparecchiare. Canta J-Ax:“Certe cose rimangono identiche, quindi tu falla semplice. E raccontami una storia nuova”.          

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