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CONFERMATO, CHIORAZZO: È FUGGI, FUGGI

Azione e socialisti assenti, Italia viva non si schiera e dal M5S un secco no pure alle primarie. Fallimentare la convocazione di Lettieri, Pd col cerino in mano: il tavolo del csx ancora non esiste

Si cercano spiegazioni, ma queste, che siano da dare o da assimilare, non sono facili neanche per alcuni dei diretti interessati. Il risultato è che sulle regionali lucane in programma l’anno prossimo, il tavolo del centrosinistra ancora non c’è. La propaganda politica generosamente sparsa al Park Hotel dal Pd e dalla “Lista dei Vescovi” nel corso dell’evento di presentazione del proposto candidato presidente di Regione, il fondatore di Auxilium Angelo Chiorazzo, all’interno del perimetro della futuribile coalizione, non ha smosso nulla. Scambi politici con prezzi costanti per le successive porzioni da cambiare. Comprese le assenze, il segretario regionale del Pd, Giovanni Lettieri, la vice segretaria regionale Nicoletta Gentile ed il presidente dell’Assemblea Carlo Rutigliano, a parte lo scontato, ed al momento quasi irrilevante sì di Centro democratico, dalla convocazione del tavolo del centrosinistra non hanno ottenuto nulla. Tra chi esige più libera discussione e chi, al contrario, la vieta perché la teme, non è il Pd, al momento, o almeno così appare, a collocarsi sul terreno della democrazia. Per motivazioni differenti, da parte del Movimento 5 stelle e di Italia Viva, nessuna approvazione sul nome di Chiorazzo. Quanto sia riuscito il parlamentare pentastellato Arnaldo Lomuti a finalmente dialogare con il leader nazionale Giuseppe Conte non si sa. Ad ogni modo, però, è solo apparente la similitudine tra i due no citati. A questi, tra le altre cose, va aggiunto anche il no comunicato per via telefonica nel corso della riunione svoltasi ieri a Potenza presso la sede regionale del Pd. Chiamata in arrivo, Valerio Tramutoli di Basilicata possibile. Il Prof a nome di Azione, Partito socialista italiano, Sinistra italiana e Verdi, ha rimarcato la contrarietà del fronte a Chiorazzo. Per Italia viva, che continua, in attesa di confrontarsi sui programmi, ad essere ufficialmente equidistante dal centrodestra e dal centrosinistra, i sì sono per una coalizione ampia e per un nome condiviso da tutti i partiti anche attraverso le primarie. Per i cinquestelle, niente primarie, no a Chiorazzo, ma al contempo ancora non proposto un accenno di nome alternativo. Mentre ad Azione e gli altri, non è piaciuto il non metodo con cui è stato imposto il candidato presidente Chiorazzo. La politica è pattizia, ma fino a un certo punto. Tra Pd e Movimento 5 stelle, i secondi sospettano che nella migliore delle ipotesi, l’essere i comprimari secondari della coalizione significherebbe molto meglio della più auspicabile mezzadria politica possibile. Vincere con Chiorazzo, spaventa più di perdere da soli. Il fondatore di Auxilium appare come un mutuo ammortizzabile, ma teoricamente, non potendosi calcolare le rate di estinzione. Allo stato attuale, la scesa in campo di Chiorazzo ha sortito l’effetto di mettere in difficoltà tutti, finanche i suoi sostenitori. Pd non in compagnia né del socio di maggioranza, i 5stelle, nè degli altri. Se poi gli altri dovessero riuscire nell’impresa di formare un’alleanza alternativa e senza i dem, allora la parcellizzazione delle proposte elettorali, con molta probabilità, agevolerebbe il centrodestra. Da parte di Lettieri, post notifica sabbie mobili Chiorazzo, poche parole forse anche per via del fatto che il segretario regionale dei dem è maggiormente conscio che, in generale, quasi nessuno fa caso a ciò che dice. «Nell’esprime rammarico per le assenze – ha dichiarato Lettieri -, rimaniamo disponibili all’immediato aggiornamento del tavolo per condividere l’individuazione del metodo da adottare per la scelta della leadership, a partire dall’utilizzo delle primarie di coalizione, difficile da condividere per il Movimento 5 Stelle, come emerso dalla discussione odierna: è necessario ristabilire un clima unitario, di collaborazione e partecipazione al fine di comporre la coalizione di centro sinistra migliore per battere le destre che oggi governano la Regione Basilicata».

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