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ZES DI TITO, 22 MILIONI PER IL RILANCIO DELL’AREA INDUSTRIALE

Pronti a partire i lavori del Piano di Sviluppo Strategico su 373mila mq per attirare nuove imprese

Le Zone economiche speciali (ZES) rappresentano una piattaforma per il potenziamento della competitività del sistema industriale e produttivo della Basilicata che include una dimensione di agevolazioni immateriali per lo sviluppo di nuovi investimenti e l’organizzazione dell’attività imprenditoriale combinata ad una azione di potenziamento infrastrutturale degli insediamenti produttivi. Di fatto, la Zes è il prodotto della politica nazionale disviluppo economico ed industriale determinata dal Governo Italiano nell’ambito degli interventi urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno. Dunque il testo del Decreto Legge mira a favorire la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo de isistemi produttivi già presenti e l’insediamento di nuove imprese all’interno di Zona economiche speciali (ZES). Nel caso della Basilicata l’Amministrazione Regionale ha contribuito al Piano di Sviluppo Strategico (PSS) della “ZES Ionica Interregionale Puglia-Basilicata” Il PSS della ZES riconosce al sistema territoriale della regione Basilicata una funzione naturale di retro-porto rispetto all’infrastruttura logistica del Porto di Taranto con l’identificazione di una serie di polarità logistiche regionali tra le quali emerge l’area industriale di Tito (Pz). Più nel dettaglio, la strategia di sviluppo mirata verso l’insediamento industriale di Tito – che rappresenta un nodo primario dell’infrastruttura industriale della Basilicata – prevede interventi – che prenderanno il via a partire da domani – in prossimità di masseria Cuparo e masseria Val del Forno ovvero nella zona A della Variante al Piano Regolatore Generale dell’area industriale di Tito del 2014, destinata ad attività Produttive, Artigianale, servizi e terziario. Si sono prese in considerazione due aree per una estensione territoriale pari a 373.557 mq da destinare ad Area Fondiaria (245,325 mq), al potenziamento della Viabilità (59.893 mq), alla riqualificazione delle Aree Ver- di (61.339 mq) e la realizzazione di un eliporto (lungo una superficie di 7000 mq). Il tutto per un costo complesivo di progetto pari a 22 milioni di euro. L’obiettivo finale del progetto dell’area ZES di Tito è quello di «far diventare l’area industriale una piattaforma strategica per lo sviluppo economico territoriale; -si legge nella scheda – un nodo fondamentale del sistema logistico-produttivo che lo SVIMEZ identifica come “Quadrilatero continentale” Napoli, Bari, Taranto, Gioia Tauro». Nonché quello di «favorire l’insediamento di nuove Attività produttive e migliorare la competitività di quelle esistenti attraverso la buona accessibilità; la presenza di un’offerta di servizi integrati per il sistema produttivo; competenze e forza lavoro qualificata e le agevolazione in area ZES».

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