POSTE, IN CARCERE DIPENDENTE INFEDELE: SOTTRATTI 636MILA EURO DAI CONTI DEI CLIENTI
L’inchiesta della Procura di Potenza scattata dopo le denunce dei correntisti: il Gip ha disposto anche il sequestro preventivo pari all’ammanco emerso
Con raggiri, sottratti 636mila euro a clienti: con quest’accusa, arrestato dipendente delle Poste. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza ha delegato i Carabinieri di Sala Consilina e la Guardia di Finanza di Potenza-Sezione Pg della Procura e Nucleo Polizia Economico-Finanziario, a dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed ad un sequestro di circa 650 mila euro nei confronti di Costantino Cetrola, residente nel Vallo di Diano, già dipendente di Poste Italiane SpA, ritenuto dal Gip del capoluogo «gravemente indiziato di plurime condotte contro il patrimonio, la fede pubblica e la libertà personale». Nel corso delle attività investigative, svolte dalla Guardia di Finanza potentina e dai Carabinieri di Sala Consilina, sotto la direzione della Procura di Potenza, è stato delineato un complesso quadro indiziario, corroborato da «numerosi riscontri ed elementi di prova», che ha permesso al Gip di riconoscere la gravità delle condotte, tanto da disporre un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e reale. Le indagini trovano origine in oltre 20 denunce presentate da numerosi cittadini alla Compagnia Carabinieri di Sala Consilina che lamentavano «considerevoli ammanchi sui propri conti correnti postali». Le certosine ricostruzioni dei movimenti di capitale e il monitoraggio degli accessi al sistema informatico di Poste Italiane SpA, ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, portavano all’individuazione di Costantino Cetrola, quale dipendente di Poste Italiane indiziato di avere posto in essere le «operazioni “anomale” di “svuotamento” dei conti correnti dei clienti abusando del rapporto fiduciario che aveva con costoro e prelevando indebitamente somme di denaro dai conti, dirottandole anche su rapporti esteri, ove eseguiva operazioni di trading». Diverse le modalità dei fatti criminosi contestati sulla base degli indizi raccolti: in taluni casi, nell’ambito dell’attività di raccolta e di impiego di risparmio postale, avendo la disponibilità delle carte libretto e dei pin relativi ai libretti di risparmio postali a queste collegati, l’indagato appropriava direttamente delle somme dei correntisti. In altri casi, facendo inserire agli ignari clienti più volte il pin relativo al proprio conto corrente postale, sottraeva a loro insaputa ingenti somme di denaro, ancora operando direttamente sui conti intestati a soggetti terzi, contraffacendo la firma, richiedeva e incassava vaglia circolari, ovvero, da ultimo, si introduceva all’interno del sistema informatico di Poste Italiane SpA, per ragioni estranee rispetto alle sue attribuzioni e funzioni, al fine di effettuare l’apertura di libretti di risparmio postale e compiere operazioni fraudolente sottraendo denaro agli intestatari dei conti. Parte del profitto così conseguito, poi, veniva impiegato ed o trasferito in attività econonùche, finanziarie e speculative, acquistando oro, bit-coin e valuta estera. Oltre alla custodia cautelare in carcere, il Gip ha disposto nei confronti del Cetrola il sequestro preventivo, sia nella forma «diretta» che in quella «per equivalente», finalizzato alla confisca della somma di 636 mila e 991 euro, corrispondente al denaro che sulla base delle denuncue e delle indagini svolte risulterebbe sottratto dai conti correnti dei clienti di Poste Italiane e considerato, quindi, profitto del reato.