TERZO POLO, DE MARIA STOPPA PITTELLA
Nel Pd stanchi di Chiorazzo che non unisce, Verrastro: «Serve rosa di nomi da discutere con gli alleati». Sull’ipotesi di Azione, no da Italia viva: il segretario regionale vuole stare nel csx allargato
Sempre alle prese con le questioni della politica in Basilicata e sempre focalizzandosi sulle prossime elezioni regionali, ad “Oltre il giardino” – il programma di Cronache Tv in onda sul canale 68 del digitale terrestre – il conduttore Paride Leporace dopo aver fatto il punto sulla situazione nel centrodestra lucano in una delle recenti puntate, spostandosi di “campo”, ha analizzato cosa stia accadendo altresì nel centrosinistra. Ospiti in studio, per approfondire la questione, sono intervenuti Barbara Verrastro della segreteria regionale del Partito Democratico e il segretario regionale di Italia Viva Fausto De Maria.
C’È L’ESIGENZA DELLE PRIMARIE?
Verrastro ha fin da subito affermato che «le situazioni sono in evoluzione così come anche le dinamiche che stanno attanagliando la potenziale coalizione di centrosinistra». E così, Verrastro, facendo un breve excursus spiega come dopo che «la direzione regionale del Partito Democratico aveva dato un’indicazione che però non costruisce il cosiddetto campo largo», ad oggi sul tavolo vi è la necessità di «capire dove, come e se si vuole arrivare alle elezioni regionali, delineando delle potenziali alleanze, trovando un metodo prima che un nome unitario». Il conduttore ha quindi incalzato Verrastro chiedendole quale potrebbe essere il metodo per uscire dall’impasse e lei ha risposto che «bisogna sicuramente risedersi al tavolo del centrosinistra con tutti quanti, discutere e capire se è imprescindibile riuscire a trovare una situazione convergente». Questo che cosa significa? «Significa – prosegue la delegata della segreteria regionale del Pd – innanzitutto approntare le primarie». Verrastro ha poi proseguito dicendo che «forse al tavolo del centrosinistra bisognerebbe ridiscutere su una rosa di nomi, prima individuando un profilo condiviso, una sorta di identikit del candidato ideale, e poi stilando una lista di possibili candidati su cui cercare una convergenza. Solo in un secondo momento – enfatizza – se non si riuscisse a trovare l’accordo, si potrebbe pensare a organizzare le Primarie».
IL «DINAMISMO» DI ITALIA VIVA
Il conduttore ha quindi coinvolto nella discussione Fausto De Maria, segretario regionale di Italia Viva, chiedendogli un commento sui recenti risultati delle elezioni Provinciali. De Maria ha risposto: «Le Provinciali dimostrano che non c’è nessun vantaggio di nessuna coalizione. Quindi la Regione resta molto contentibile». Poi ha proseguito sottolineando i buoni risultati di Italia Viva, che è riuscita ad eleggere diversi amministratori nei piccoli Comuni, a dimostrazione di «un certo dinamismo sul territorio».
ALLA RICERCA DI DIALOGO
Leporace ha quindi chiesto a De Maria se Italia Viva, che si definisce «un partito centrista», sarebbe disposta ad aprire un dialogo anche con il centrodestra in vista delle Regionali. De Maria ha così risposto: «Abbiamo già detto di sì, che andiamo a vedere. La differenza è che al momento siamo al paradosso – spiega – mentre nel centrosinistra si è protagonisti perché qui ognuno può dire la sua, nel centrodestra sono meri spettatori perché aspettano» possibili segnali da Roma. Il conduttore ha quindi posto sotto i riflettori i toni della discussione all’interno del tavolo del centrosinistra, chiedendo chi secondo gli ospiti in studio dialoghi poco. Mettendo, in tal senso, in evidenza la scarsa considerazione per partiti minori come Volt o altre forze civiche che potrebbero invece portare un contributo importante. Tant’è Verrastro è intervenuta su questo punto dicendo: «Non è affatto un problema, anzi, abbiamo e dobbiamo assoluta- mente continuare a dialogare con queste forze civiche che tra l’altro sono anche una piccola costola poi del centrosinistra, del Partito Democratico, cioè sono tutte provenienze dirette dal nostro stesso campo di valori, quindi assolutamente vanno tenute in considerazione».
C’È BISOGNO DEL «NUOVO, MA NON DI FACCIATA»
Durante il dibattito è emersa una situazione di stallo nel centrosinistra lucano sulle visioni diverse su come procedere per la scelta del candidato alle regionali, dove secondo Verrastro è necessario convergere verso «il nuovo e l’alternativo, ma non di facciata e di convenzione». E ancora, sostiene la segretaria regionale dem, «bisogna trovare un candidato politico che unisca e che capisca anche e sappia andare avanti nei problemi e nelle dinamiche politiche, perché ora ci troviamo dinanzi alla costruzione di un campo largo».
ITALIA VIVA DICE NO AL TERZO POLO
Il dibattito si è quindi concentrato sulla possibilità o meno di realizzare un’alleanza di centrosinistra ampia. De Maria, in riferimento alla disponibilità manifestata da Marcello Pittella, ex governatore ed esponente di Azione, a dar vita ad un “Terzo polo” moderato. ha chiuso a questa ipotesi: «Partiamo dal presupposto che è evidente che tra noi e Azione – enfatizza – c’è una distanza enorme, forse non di temi ma di strategia sicuramente e anche sul posizionamento del candidato». «Diciamo subito, quindi, che Italia Viva non ci sarà in un Terzo polo».
CHIORAZZO SI O NO?
Secondo il leader di IV in Basilicata, la priorità resta invece quella di «costruire un’alleanza di centrosinistra unita attorno ad un candidato condiviso». A tal proposito, De Maria rilancia la candidatura di Angelo Chioraz- zo, come espressione del civismo, che «per noi è un profilo centrista e moderato che potrebbe essere vincente», rimarca De Maria. Dal canto suo, Verrastro ricorda che la direzione regionale del Pd, pur mostrandosi aperta a Chiorazzo, ha posto una pregiudiziale: «La costruzione del campo largo. Se il campo largo, attraverso questa operazione, non esiste, non si è creato, non si porta avanti, è inutile, vuol dire che l’operazione non va bene e va cambiata».