GIUSTIZIA, IL LEGHISTA NON NE IMBROCCA UNA
Dopo l’incarico legale all’Au del consorzio di bonifica Musacchio, dal fronte giuridico le nuove “chicche” sul leghista. Famiglia Cariello, opere abusive in area vincolata: il Comune di Scanzano Jonico deve acquisirle
La famosa ruspa di Salvini si abbatte a Scanzano Jonico sugli immobili abusivi dei genitori del sindaco Cariello, i beni e l’area di sedime saranno acquisiti al Comune. Lo aveva ordinato il Comune di Scanzano prima che il sindaco fosse Cariello, lo ha confermato il Tar di Basilicata il 6 Dicembre 2023. Una sorta di terrestre legge del contrappasso, “Gioacchino mise la legge, Gioacchino morì appeso” diceva l’antica saggezza popolare napoletana parlando di Murat ucciso in base ad una normativa da lui stesso introdotta. E così, questa volta al sindaco leghista Cariello tocca scoprire come sa di sal la ruspa altrui. I FATTI La vicenda ha inizio nel 2020, quando il Comune di Scanzano con propria ordinanza di agosto ordinò la demolizione di numerosi manufatti abusivi realizza- ti dai coniugi Cariello sine titulo ed in area vincolata paesaggisticamente dai sensi del D.gls 42/2004. I genitori dell’attuale sindaco impugnarono la decisione del Comune. Il Tribunale Amministrativo Regionale nel dicembre del 2021 rigettò il ricorso confermando l’abusivismo delle opere. Il sig. Cariello e la sig.ra Merlo, malgrado la sentenza del Tar hanno, però, deciso di non rispettare l’ordinanza e di lasciare le cose immutate e, così, il Comune di Scanzano, avendo accertato l’inosservanza dell’ordinanza di demolizione nonché l’estensione della superficie abusivamente costruita (di mq. 2.168,\0) acquisiva l’intera area al Patrimonio del Comune.
IL SINDACO CARIELLO NON FA COSTITUIRE IL COMUNE CONTRO I GENITORI
Nel frattempo ci sono le elezioni. Cariello le vince e diventa sindaco il 15 Maggio del 2023. Due giorni dopo i suoi genitori presentano ricorso contro la determinazione del marzo 2023 con cui il Comune dichiarava l’acquisizione al patrimonio comunale degli immobili abusivi non demoliti. Il Comune di Scanzano, nel frattempo guidato da Cariello, decideva di non costituirsi contro il sig. Cariello che aveva avviato una causa contro il Comune. In pratica il Sindaco decideva che non valesse la pena costituirsi contro il padre del Sindaco. Il Tar, ad ogni buon conto, malgrado il silenzio del Comune guidato dal figlio del ricorrente confermava l’ordinanza acquisitiva specificando che “l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dei manufatti abusivi e della relativa area di sedime costituisce un atto dovuto, privo di discrezionalità, di natura dichiarativa e a contenuto sanzionatorio, subordinato unicamente all’accertamento da parte dell’Amministrazione della mancata demolizione e ripristino dello stato dei luoghi nel termine di novanta giorni dall’ingiunzione”.
A SCANZANO IL COMUNE È COSA PROPRIA
Il sindaco Cariello ha una strana idea del funzionamento della macchina amministrativa e dei poteri del sindaco. Qualche giorno fa abbiamo dovuto segnalare la leggerezza politica con la quale ha deciso di affidare al Presidente del Consorzio di Bonifica avv. Musacchio la difesa del Comune contro un ricorso al Tar di tipo squisitamente politico presentato da alcuni consiglieri comunali di minoranza contro un’ordinanza voluta dal Sindaco. Oggi siamo costretti a riportare che, invece, quando a ricorrere contro l’acquisizione di un manufatto abusivo non demolito al patrimonio del Comune sono i suoi genitori, il Sindaco preferisce non costituirsi e non difende il Comune. “Meglio che i beni restino in famiglia e non che vengano acquisiti al patrimonio Comunale” deve aver pensato l’ex capogruppo in Consiglio regionale della Lega incurante del fatto che le opere fossero state realizzate in area vincolata paesaggisticamente. Malgrado l’inerzia del Comune, però, il Tar ha deciso che quelle opere abusive non solo non possono più restare in piedi ma devono essere acquisite al Comune. Il sindaco Cariello potrebbe almeno giocare ad amministrarle per qualche anno se riuscisse a restare sindaco. Purtroppo per lui la maggioranza non esiste più. Del resto è difficile immaginare, in un Comune che ha avuto recenti scioglimenti per mafia, qualcuno che voglia restare ancora legato ad un uso così disinvolto del potere.
Di Massimo Dellapenna