RETE STUDENTI MEDI ORGANIZZA ASSEMBLEA A POTENZA
Obiettivo: fare il punto sul diritto allo studio e sulla condizione giovanile in Basilicata
Nei giorni 4 e 5 Gennaio la Rete degli Studenti Medi organizza un’assemblea regionale a Potenza, con studenti da tutta la Regione, per fare il punto sul diritto allo studio e sulla condizione giovanile in Basilicata, con l’obiettivo di mettere in fila sfide ed idee e contribuire al dibattito per il rilancio della nostra Regione, anche in vista delle elezioni di quest’anno.
La Rete degli Studenti Medi spiega: “L’attuale governo e il Ministero dell’Istruzione infatti non stanno rispondendo alle necessità degli studenti, ignorando le proprie rappresentanze e cercando di asservire l’istruzione all’azienda, senza però fornire strumenti adeguati di comprensione del mondo. La Regione invece da anni vive una condizione di passività rispetto alle crisi del nostro tempo, evitando perfino di immaginare un futuro diverso per i propri giovani”.
Angela Bianco afferma: “Come studenti viviamo una carenza di spazi, di servizi sanitari, di infrastrutture. Abbiamo dunque il bisogno di avere un confronto largo e avviare una mobilitazione dello studentato per sensibilizzare la politica verso un’agenda più giusta e per ottenere nelle scuole diritti e possibilità non ancora espresse”.
Teresa D’Onofrio conclude: “Vogliamo che si inizi una vera politica di ascolto larga degli studenti e delle parti sociali per avviare una politica di riforma per risolvere le emergenze che vive la nostra regione: demografica, ambientale, sociale nonché educativa. In questa volontà si inserisce la nostra assemblea: studenti e studentesse di tutta la Regione si incontreranno in una due giorni con l’obiettivo di intavolare una discussione sui tanti temi a noi cari per costruire collettivamente un nostro piano di rilancio, che tenga conto delle nostre esigenze. Vogliamo contribuire al dibattito sulle elezioni regionali, che stenta a partire sul piano dei programmi, su ciò che meglio ci compete: scuola e politiche giovanili. Starà alla politica la scelta di accogliere le nostre richieste e discuterle con noi”.