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2023 ANNO DELLA SVOLTA

L’Intervento di Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata

Il 2023 è stato l’anno della svolta, preparata con fatica e con cura nell’interesse dei lucani, che hanno potuto finalmente ottenere benefici diretti e tangibili dell’azione di governo. Nei quattro anni precedenti una nuova amministrazione regionale, sostenuta da un centrodestra che non aveva mai governato la Basilicata e che si è trovato a fare i conti con le macerie lasciate dai precedenti governi di centrosinistra, ha cercato di affrontare con decisione le emergenze di una realtà regionale diventata ormai marginale nello stesso Mezzogiorno: spopolamento e carenza infrastrutturale, innanzitutto, ma anche incertezza per lo sviluppo produttivo e per i servizi pubblici, dalla sanità ai trasporti. Solo per fare qualche esempio. Le prime scelte hanno riguardato naturalmente il funzionamento della Regione e la programmazione, cioè le opzioni fondamentali per riaccendere la macchina regionale e delineare una prospettiva futura per l’economia e lo sviluppo della regione. Ma mentre eravamo impegnati ad avviare il confronto sul Piano strategico regionale, nel febbraio del 2020 è arrivata la pandemia di Covid – 19 che ha cambiato radicalmente le nostre vite, condizionando anche l’impegno e l’attività delle istituzioni a ogni livello. La Regione non è stata a guardare: ha continuato a fare il suo dovere nel pieno di una pandemia senza precedenti, per offrire una risposta adeguata in termini di cura e assistenza alle persone colpite dal virus e per sostenere le famiglie in difficoltà e le imprese che a causa della pandemia hanno dovuto interrompere le loro attività, ma sempre con lo sguardo rivolto al futuro. Per fare in modo che da quella emergenza la Basilicata potesse uscire imboccando la strada dello sviluppo sostenibile e del progresso civile e sociale. Lo abbiamo fatto con il Piano strategico regionale e la nuova programmazione sanitaria supportata anche dall’istituzione del nuovo corso di laurea in medicina all’Unibas, con l’aggiornamento degli accordi con le compagnie petrolifere, con la definizione di piani e programmi finanziati dal PNRR, dai fondi di sviluppo e coesione e dai fondi strutturali. Tutte cose che, oggi possiamo dirlo, sono state le condizioni essenziali per poter proiettare la nostra regione in una dimensione diversa. Oggi la Basilicata mostra segni importanti di ripresa, come rilevato recentemente dall’Istituto Tagliacarne e da Unioncamere. Anche perché, come il report della Banca d’Italia e l’indagine annuale de “Il Sole24Ore” hanno confermato, nella crisi globale post – covid, aggravata dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, nelle province lucane l’inflazione è stata la più bassa d’Italia grazie al bonus gas, che ha contribuito in maniera determinante a sostenere i bilanci delle famiglie lucane. Con questa misura, ormai ripresa e studiata in tutta Italia e non solo, e con l’altra, analoga, che abbiamo già programmato per abbattere i costi sostenuti delle famiglie per l’acqua e la depurazione, intendiamo affermare un principio molto chiaro: l’energia prodotta in Basilicata deve portare benefici tangibili e duraturi ai lucani. Vivere in Basilicata, a regime, deve significare poter usufruire di questi vantaggi. Lo diciamo innanzitutto ai giovani, alle coppie che speriamo vogliano venire a ripopolare i nostri bellissimi borghi e le nostre città piene di storia. Alle imprese che investendo in Basilicata troveranno nuovi vantaggi localizzativi. Ed è per questo che il bonus gas e il bonus acqua non sono misure passeggere, ma dureranno nel tempo. Così come le misure volte a finanziare l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, che proiettano concretamente la Basilicata verso transizione energetica e lo sviluppo sostenibile. Il 2023 è stato quindi l’anno della svolta, ma non ci fermiamo qui. Vogliamo proseguire negli anni che verranno, rendendo strutturali i benefici per le famiglie e le imprese e contribuendo, per quanto la Regione può fare, a riscrivere il destino di questa bellissima regione. Con i suoi cittadini, con i suoi giovani.

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