MUSACCHIO, 2 FORNI PER LA PAGNOTTA
L’Au del Consorzio di Bonifica sopravvissuto a tutti i cambiamenti, per la poltrona s’infiltra in entrambe le coalizioni. Da un lato a sostegno di Chiorazzo, dall’altro la rete per il piano B contro il bis di Bardi
Esiste la politica alla luce del sole, quella che si misura nella sua linearità con il consenso. Ci sforziamo di esserne narratori non imparziali ma quanto meno completi. In questa stagione della politica è tutto interessante. Ci sono le adunate oceaniche, gli accordi sottobanco, le trattative riservatissime, le facce tese che si distendono quando ci si rivolge al pubblico, gli incroci di interessi diversi che passano tra regioni. Il nostro lavoro è provare a mettere insieme i dettagli, fornire le notizie, raccontare quello che riusciamo a capire e qualche volta anche sbagliare. È, però, il bello della politica. Quello che ce ne fece innamorare e che ci fa pia- cere raccontare.
IL LATO OSCURO DEL POTERE
Esiste, però, il lato oscuro del potere. Quello che si muove nelle tenebre, che sopravvive ad ogni cambiamento elettorale, ad ogni mutamento di opinione e che rilancia e ricicla sè stesso senza alcuno scrupolo. La grande stampa americana lo ha battezzato deep state, il doppio stato. Quello che si insinua nei meccanismi decisionali e li occupa senza accettare né preoccuparsi del cambio politico. In Basilicata lo hanno chiamato “sistema”, è imperituro, ha una rete di amicizie che tutela se stesso, lo difende e lo diffonde.
L’IMMARCESCIBILE MUSACCHIO
Espressione chiara di questo “sistema Basilicata” è Giuseppe Musacchio. Indicato come amministratore unico del Consorzio di Bonifica con grande giubilo dell’allora governatore Marcello Pittella, è sopravvissuto alla sconfitta elettorale del centrosinistra e si accinge a superare il mandato del Governo Bardi. Indifferente ai cambiamenti elettorali, immortale e insensibile a qualsiasi mutamento. Le elezioni per il rinnovo degli organi di Governo del Consorzio Unico di Bonifica Musacchio le sta gestendo come un vero e proprio dominus con potestà illimitata, esclude e riammette le liste, modifica la loro composizione, rivede la forma e la sostanza del corpo elettorale in modo da garantirsi la sua conferma. Ha potenti alleati nella parte sinistra della stampa locale che interviene puntualmente trasformando in casi di interesse generale i suoi personali tormenti ed è pronto a ricambiare la cortesia con un sostegno elettorale per le prossime elezioni regionali.
A SOSTEGNO DI CHIORAZZO
Tra i grandi fallimenti del centrodestra di governo, quello più evidente è proprio quello di non aver saputo agire per modificare gli assetti di potere del “Sistema Basilicata”. Forse il tempo è stato poco, forse è mancata la determinazione o la visione politica complessiva. Il risultato, però, è stato quello di lasciare che il potere del sistema, restato immutato si sia trovato pronto per la prossima campagna elettorale a sostegno delle forze del centrosinistra. Alle due mega manifestazioni di Angelo Chiorazzo, Giuseppe Musacchio è stato uno dei grandi cerimonieri. Non ha lesinato impegno per portare le persone, ha convinto gli indecisi, ha coinvolto chi doveva essere coinvolto. Ha fatto, insomma, quello che fa un militante politico. Resta da chiedersi, però, come sia possibile che il centrodestra abbia la- sciato al suo posto, alla guida di uno degli enti più importanti del- la Basilicata chi proviene dal centrosinistra ed è pronto ad utilizzare il proprio potere per la campagna elettorale. Diciamo che la conservazione di Musacchio al suo posto è una prova di immaturità strategica del centrodestra lucano che, evidentemente, non ha letto né Gramsci né Pareto.
IL PIANO B
Voci bene informate, però, ci dicono che il nostro Musaccho, proprio come tutti coloro i quali devono necessariamente mantener- si aggrappati al potere, ha pronto un piano B nel caso in cui dovesse rendersi conto che Chiorazzo fosse in difficoltà per ottenere la Presidenza o non fosse in grado di allargare la coalizione fino al punto di renderla competitiva con il centrodestra. In questo piano B, forte dei suoi rapporti con parte dei vertici di alcuni partiti della coalizione, animato dalle recenti situazioni maturate in Sardegna che hanno visto decadere il principio della riconferma automatica degli uscenti, l’avvocato di Vaglio sarebbe pronto a tramare per ottenere la candidatura alla Presidenza nel centrodestra. Il potere fine a se stesso, del resto, non ha né etica politica né ideologia ma è finalizzato esclusivamente al mantenimento della propria posizione e del proprio privilegio. “Francia o Spagna purchè se magna”, dicevano gli antichi. Qualcuno sta già lavorando affinchè questa possibilità diventi realtà. I bene informati parlano di pontieri già all’opera da settimane. Per il sistema Basilicata sarebbe l’optimum. In qualsiasi ca- so riuscirebbe a vincere le elezioni. Ai lucani resterebbero soltanto le briciole.
Di Massimo Dellapenna