ASSUNZIONI, QUASI 3 MILA PREVISTE A GENNAIO
Mercato lucano del lavoro: la previsione per il 1° trimestre del 2024 riporta di 8 mila e 220 contratti. Circa 2 mila soltanto nel Potentino: complessivamente il 48,6% di difficile reperimento
Apertura di 2024, in Italia, con oltre mezzo milione di assunzioni previste dalle imprese. A gennaio, secondo il bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, sono 508.260 gli ingressi preventivati: oltre 4mila assunzioni in più rispetto a gennaio 2023 (+0,9%) e più 69mila assunzioni (+5,3%) prendendo come riferimento l’intero trimestre. Dalle entrate programmate nel corrente mese alle tendenze occupazionali per il periodo gennaio-marzo 2024: del totale di 508mila i lavoratori ricercati dalle imprese a gennaio, 156 mila e 730 (31%) rientrano nella fascia giovani fino a 29 anni. Per questa fascia anagrafica, calcolando le entrate in valore assoluto per regione, la Basilicata in Italia si colloca nella fascia bassa: i più alti valori, al Nord. Dal nazionale al regionale, dell’oltre mezzo milione di entrate previste a gennaio nel mondo del lavoro, in riferimento ai va- lori assoluti, la Basilicata (2mila e 870) è terz’ultima in Italia. Seguono il Molise (mille e 580) e la Valle d’Aosta (mille e 160). Nel trimestre gennaio-marzo 2024, per la Basilicata previste un toto le di nuove assunzioni pari a 8mila e 220 unità. A livello territoriale sono le macro-ripartizioni del Nord-ovest e del Nord-Est a programmare un maggior numero di assunzioni, rispettivamente oltre 174mila e oltre 118mila, seguite dalle regioni del Sud, oltre 110mila, e del Centro, circa 105mila. La graduatoria regionale delle assunzioni vede ai primi posti, nell’ordine, Lombardia (circa 123mi- la), Lazio (oltre 53mila), Veneto (oltre 48mila), Emilia-Romagna (circa 48mila), Piemonte (oltre 38mila) e Campania (circa 35mila). A gennaio il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa 250mila assunzioni delle 508mila programmate (49,2%) soprattutto a causa della mancanza di candidati (31,1%), seguita dalla preparazione inadeguata (14,3%) e da altri motivi (3,8%). Dal Borsino delle professioni sono difficili da reperire sul mercato gli specialisti nelle scienze della vita, è di difficile reperimento il 91,4% di farmacisti, biologi e altri profili appartenenti a questo gruppo professionale), seguiti dagli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (72,8%), dai fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica (72,6%), dagli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (71,8%) e dai tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (70,6%). In via generica, della categoria di «difficile reperimento» il 48,6% delle assunzioni programmate a gennaio in Basilicata.
Di A.Carponi