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CPR LUCANO: LA DROGA DEI POVERI E IL “MOSTRO”

Migranti Palazzo S.G., pure business difese legali: Engel Srl nei guai. Ai domiciliari l’Ispettore di Polizia Olivieri

Rispetto ai 2 milioni e 898 mila euro erogati dalla Prefettura di Potenza alla Engel Italia Srl per la gestione del Centro di permanenza e rimpatri di Palazzo San Gervasio,  gestione con riferimento dal dicembre del 2017, il Giudice per le indagini preliminari di Potenza, Antonello Amodeo, ha disposto il sequestro preventivo della somma di 383 mila e 615 euro a carico della Engel Srl, di Alessandro Forlenza e di Paola Cianciulli, rispettivamente nelle qualità di direttore responsabile del Cpr lucano e di amministratore della Srl.

La Procura del capoluogo ha chiuso il cerchio su una serie di irregolarità al Cpr suddivise principalmente in 2 macro filoni di indagine che complessivamente coprono un arco temporale che va dal 2018 al 2022. Il primo riguarda i maltrattamenti degli ospiti del Cpr, il secondo il “monopolio” delle nomine legali. Per gli inquirenti, al Cpr lucano era stato organizzato un vero e proprio sistema teso ad avere un agevole controllo su tutti gli ospiti trattenuti presso il Centro di Palazzo San Gervasio che mostravano segni nervosismo ed irrequietezza o che si temesse potessero mostrarli: gli stranieri venivano sottoposti «capillarmente e continuamente» a maltrattamenti  attraverso l’indebita somministrazione talora anche occulta ed o forzata, ed in ogni caso senza che fosse acquisito il consenso informato dalle parti offese, di psicofarmaci anti convulsivi tra cui il Rivotril. La droga dei poveri, il Rivotril, una confezione costa circa 2 euro, per sedare gli ospiti del Cpr e in tal modo garantire l’ordine con modalità atipiche e, per l’accusa, fuori da ogni controllo di legalità, previa redazione di false ricette farmaceutiche per la dispensazione dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale. C’è chi poi ha riferito di come l’ispettore Rosario Olivieri, tra «aggressioni verbali e fisiche che abitualmente infliggeva agli ospiti del Cpr», si era guadagnato «il nomignolo di “mostro”».

Indagine parallela, quella sul fenomeno delle nomine “pilotate”, anche con soldi e regalie come cellulari, dei legali di fiducia all’interno del Cpr Palazzo San Gervasio. Eseguite perquisizioni nei confronti di alcuni indagati, tra i quali avvocati ed appartenenti alla Polizia di Stato, riguardanti le indagini aventi ad oggetto una serie di condotte di falso, induzione indebita e concussione legate alle nomine dei difensori di fiducia da parte dei trattenuti presso il Cpr di Palazzo San Gervasio. Riscontrati anche accessi abusi al sistema informatico ministeriale da parte di alcuni appartenenti alla Polizia di Stato per fornire informazioni ad alcuni legali.

Gli investigatori ritengono di aver scoperto «un vero e proprio monopolio dell’assistenza legale» all’interno del Cpr, con accumuli di parcelle a carico dello Stato anche fino a 700 mila euro come da richiesta di liquidazione, per esempio, di un solo studio legale.

Le indagini sono in pieno svolgimento e vale nei confronti di tutti gli indagati la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.

Ad eseguire l’Ordinanza del Gip, la Squadra mobile della Questura di Potenza. Il provvedimento è stato emesso nei confronti di un appartenente ai ruoli della Polizia di Stato, l’Ispettore Rosario Olivieri, destinatario della custodia cautelare ai domiciliari, per i reati di violenza privata pluriaggravata, falso ideologico, calunnia e truffa aggravata ai danni dello Stato. Inoltre sono stati attinti dal divieto temporaneo (per la durata di dodici mesi) di esercitare imprese o uffici direttivi di persone giuridiche e imprese operanti in rapporti diretti o indiretti con la Pubblica Amministrazione per i reati di inadempimento e frode nelle pubbliche forniture il rappresentante legale della società Engel Italia Srl, Paola Cianciulli ed il direttore responsabile della predetta società, Alessandro Forlenza, quest’ultimo indagato anche per maltrattamenti nei confronti degli ospiti. Infine è stata eseguita, nei confronti del medico di base Donato Nozza, la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare la professione di medico (per la durata di mesi dodici) presso i Centri di Permanenza per il Rimpatrio per i reati di maltrattamenti, falso ideologico e violenza privata pluriaggravata.

«Sulla gestione dei Cpr è in gioco la credibilità dello Stato – ha dichiarato il Procuratore distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Potenza -. Gli ospiti dei Cpr, non possono essere trattati come delle scimmie».

Ferdinando Moliterni

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