“O CHIORAZZO O MORTE”, FORSE
Il Pd rinuncia all’imposizione e spinge sulle primarie che non piacciono ai pentastellati: prossimo incontro venerdì. Alleanza coi 5S più importante del fondatore di Auxilium: nel csx in discussione di nuovo tutto
Al segretario regionale del Partito democratico, Giovanni Lettieri, sembra piaccia continuare a pitturare il quadro delle prossime regionali lucane con tinte né schiette, né chiare. Così l’ambiguo, sfocia nel sofistico. Pur sempre una strategia, ma muovere le truppe su una mappa geografica, non è lo stesso che guidarle sul campo. Magari piove, ed i cannoni non avanzano per via del ter- reno melmoso. Nella realtà, sul candidato presidente della Regione di una possibile coalizione di centrosinistra, quella vera, perchè al momento la coalizione è formata da una sorta di succursale composta soltanto da parte del Pd, neanche tutto, e “Basilicata casa comune”, tutti i discorsi immaginabili alla fine confluiscono soltanto in una di sole due alternati- ve: sì o no. Lo si potrà interpretare in modi differenti, ma la denominazione resta quella: un no, è un no. Non c’è bisogno neppure di un lessicografo. Ed è un no quello che il Pd si è visto ripetere per l’ennesima volta dal Movimento 5 stelle: no ad Angelo Chiorazzo.
CAMBIO D’ORDINE: NON PIÙ “CHIORAZZO O MORTE”
Poi, magari, per il segretario regionale del Pd sarà pure un pericolo di lieve conto, ma intanto il presupposto accettato affinchè possano essere gettate le basi della futuribile coalizione, è c’è vita oltre il fondatore di Auxilium. Tanto che lo stesso Lettieri ha rinunciato, quanto solo formalmente lo si capirà a breve, al “Chiorazzo o morte”, ripiegando sul più tollerante e tollerabile, inteso dal punto di vista dei possibili alleati, “vediamo che c’è in giro”. Ieri l’incontro tra il Parti- to democratico ed il Movimento 5 stelle sulle prossime regionali lucane. In conference call, esponenti locali e nazionali. I pentastellati hanno man- tenuto sin da subito la linea finora tracciata: se il candidato presidente della Regione è Chiorazzo, allora “salta l’alleanza”. Dopo circa 2 ore di tira e molla, è stato messo in discussione persino l’appoggio dem al presidente della Provincia di Potenza, il pentastellato Giordano, il Pd lucano di Lettieri si è arreso. L’azzeramento: l’indice della coalizione ricondotto a coincidenza con lo zero. Il tavolo delle trattative è stato riaggiornato a venerdì ed il confronto ripartirà liberato dall’imposizione di Chiorazzo. Nessun nome, prima pro- gramma e modalità con- divise per individuare il candidato alla presidenza della Regione Basilicata. La semplificazione del reset, in concreto potrebbe non rivelarsi tale. L’azzeramento delle trattative di coalizione fina- lizzato ad una ripartenza delle stesse che non sono mai decollate a causa del citato “Chiorazzo o morte”, innanzitutto non sembra coincidere con un azzeramento interno al Pd sul nome o la rosa di nomi da proporre agli alleati. Prevedibile, al di là del metodo che verrà individuato, che Lettieri, in un modo o nell’altro, punterà fino alla fine sul fondatore di Auxilium.
LETTIERI: «OK A PRIMARIE»
Dopo l’indiscrezione di Cronache Lucane che dai propri profili social ieri ha riportato dell’esito dell’incontro, Lettieri, confermandola nell’immediato, oltre a precisare «nessun azzeramento, ricostruzione errata ed irreale», ha aggiunto che resta, «la valutazione positiva del candidato di Basilicata casa comune Angelo Chiorazzo, come stabilito nella Direzione del Pd». Tuttavia, dato che proprio da quella Direzione del- l’ottobre scorso ad oggi, tutti i possibili alleati si sono tirati indietro, oltre al Movimento 5 stelle, nell’elenco anche, seppur per motivazioni differenti, Italia Viva, Azione ed i socialisti di Valvano, allora «primarie di coalizione – ha precisato Lettieri – necessarie a costruire senza veti ed imposizione un centro sinistra largo». Sul sì alle primarie, verrebbe naturale proseguire con l’azzeramento del- l’azzeramento. In plurime circostanze, da Lettieri espressa la contrarietà alle primarie. Il segretario regionale for- te dell’appoggio dell’ex Ministro Roberto Speranza, aveva, col rientrato tra i dem, sbagliato i conti: entrambi davano per scontato il placet del leader nazionale Conte all’opera- zione Auxilium. Adesso che il “Chiorazzo o morte” stava assumendo troppo le sembianze del secondo termine, vanno bene anche le primarie. Anche se la questione osservata dalla prospettiva del Pd, e pur tenendo conto delle precisazioni di Lettieri sull’azzeramento, la sostanza, dopo l’incontro di ieri, rimane la stessa: che il nome di Chiorazzo non è più l’unico in campo nel centrosinistra. Forse il segretario regionale più che azzeramento, avrebbe gradito che ci si riferisse al ritenuto panzer inarrestabile della candidatura di Chiorazzo divenuto sbullonato e costretto a fermarsi, come ad un momentaneo ridimensionamento. Chissà. Sull’altro fronte, i cinquestelle hanno forse esulta- to anche troppo per aver fatto rinviare, alle condizioni citate, il tavolo delle trattative e comunque non accetteranno le primarie metodo inteso, da tempi non sospetti, come “nemico” da contrastare. Il deputato lucano del Movimento 5 stelle, Arnaldo Lomuti, ha espresso soddisfazione per l’incontro di con i vertici del Pd.
LOMUTI: «SI RIPARTE SENZA IMPOSIZIONI»
«L’unità del tavolo di coalizione – ha dichiarato – è stato condiviso essere la premessa irrinunciabile per qualunque percorso. Nessuna imposizione e nessun veto, in questo momento è fondamentale restituire centralità al progetto. Per questo si sentano tutti protagonisti al tavolo di coalizione per venerdì prossimo, certi del fatto che nessuno vorrà rinunciare all’opportunità di strappare la regione Basilicata dalle mani del peggiore centrodestra». «Si riparta da qui – ha concluso Lomuti -: dal rispetto dei valori comuni, dal- la condivisione di un pro- gramma e di un metodo effettivamente e democraticamente rappresentativi della coalizione». Il quadro è in evoluzione e ancora piuttosto confuso. Ad ogni modo, prossima tappa, venerdì. La novità: l’azzeramento del veto assoluto su tutti i possibili candidati alla presidenza della Regione, con nome e cognome diverso da quello di Angelo Chiorazzo.
Di A.Carponi