IL CANTO DEL CIGNO DI LETTIERI
TACCO&SPILLO
Con quell’aria persa tra le nuvole dell’infinito caos politico che lo sovrasta e l’atterrisce senza alcuna speranza di poterne sopravvivere fa quasi tenerezza vedere Giovanni Lettieri, il segretario del PD o di quello che miseramente resta, barcamenarsi in ghirigori dialettici e passettini di danza acrobatica pur di mantenere in piedi la difesa d’ufficio del beato Angelico Chiorazzo, mai digerito dal M5S ed ormai nome più che divisivo per costruire invece l’invocata unità del centrosinistra. Ora questo insistere oltre ogni ragionevolezza sul nome in questione ha davvero del surreale e ci ricorda come quando il cigno solleva il suo canto per abbracciare tutta la tristezza della fine che, nel caso di specie, è frutto non tanto del coro angelico della Chiesa quanto dell’accrocco furbastro di Speranza e Maruggi, non proprio campioni di cambiamento che pur si proclama a gran voce per infinocchiare i poveri lucani e nemmeno di strategia politica, visto che il primo è miseramente fuggito in Campania per farsi eleggere coi voti del governatore De Luca ed il secondo ha fatto il giro tra le parrocchie politiche di PD, Lega e Azione. Canta Michele Bucci:“L’ultimo canto del cigno suona triste nell’aria”.